8a+ Nextam Obbligazionario Misto, un accurato controllo del rischio

Leonardo Vegezzi news
Leonardo Vegezzi. Foto ceduta (8a+ Investimenti SGR)

La filosofia di gestione del fondo 8a+ Nextam Obbligazionario Misto è ben radicata in uno stile d’investimento che valorizza l’analisi fondamentale, cercando la generazione di performance nella qualità dei titoli investiti. Il fondo è gestito utilizzando l’advisory di Banca Generali, potendo così garantire continuità con la filosofia di gestione che lo ha caratterizzato negli anni precedenti quando Alessandro Michahelles aveva guidato il fondo per quasi due decenni. “Crediamo che la pluriennale esperienza del team ex-Nextam sui mercati obbligazionari aggiunga valore al team di gestione di 8a+ Investimenti SGR, contribuendo ad arricchire ulteriormente la qualità e lo spessore che caratterizzano il nostro processo d’investimento”, spiega Leonardo Vegezzi, portfolio manager di 8a+.

Approccio di gestione

L’approccio di gestione del fondo 8a+ Nextam Obbligazionario Misto si basa su un’accurata selezione dei titoli obbligazionari tramite valutazioni bottom up dei profili di rischio rendimento da un lato e sull’analisi del contesto macroeconomico, con particolare riferimento alle aspettative di crescita economica e di inflazione e dell’andamento conseguente dei tassi e delle valute, dall’altro. “Nell’attuale contesto di mercati, con i tassi sui governativi che non offrono valore, la ricerca di rendimento viene quasi obbligatoriamente perseguita tramite l’esposizione azionaria e tramite l’esposizione a obbligazioni societarie high yield alla luce della recente forza dei mercati obbligazionari non investment grade”, spiega. “Sebbene dall’inizio della pandemia le dinamiche dei tassi abbiano nuovamente sospinto la ricerca di rendimenti interessanti verso obbligazioni societarie high yield e verso i mercati azionari, il controllo del rischio rimane un punto imprescindibile della nostra politica d’investimento che viene perseguito ponendo massima attenzione alla qualità creditizia della componente non investment grade. In contesti macroeconomici come quello attuale, dove crescita economica, tassi e valute sono variabili strettamente legate agli sviluppi di una pandemia globale che ha più volte costretto gli investitori a rivedere le proprie previsioni, l’approccio nei confronti della componente obbligazionaria ha visto un sovrappeso della componente a tasso variabile, in particolare inflation linked, il mantenimento di una duration contenuta e il quasi totale azzeramento di esposizione al rischio cambio. Per quanto riguarda la componente azionaria, se ne è mantenuto costante il peso sui livelli massimi consentiti, alla luce delle condizioni favorevoli all’equity derivanti da politiche monetarie accomodanti che non riteniamo verranno rimosse a breve, soprattutto in Area Euro, e dall’ottimo momentum mostrato dai listini”.

Asset allocation

“Guardando al futuro prevedibile, pensiamo che struttura e caratteristiche chiave del portafoglio obbligazionario non muteranno in modo sostanziale in assenza di variazioni significative della curva dei rendimenti”, spiega Vegezzi. “Si continuerà quindi a ricercare i rendimenti relativamente attraenti offerti da titoli governativi selezionati e dalle obbligazioni societarie, mantenendo un approccio prudente in termini di duration. Per quanto riguarda l’esposizione azionaria, pensiamo che rimarrà ai livelli attuali e vicina ai massimi del periodo grazie all’assenza di elementi di scenario negativi, ad oggi difficilmente prevedibili. Peraltro, i principali fattori macroeconomici verranno costantemente monitorati nella loro evoluzione, con l’obiettivo di verificare il loro impatto sullo scenario di mercato prospettico”, conclude il gestore.