AcomeA SGR, come interpretare il rialzo disomogeneo dei mercati

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Giovanni Brambilla, amministratore delegato e CIO, AcomeA SGR

I mercati globali hanno reagito in modo disomogeneo all’emergenza Covid-19. Non tutti i listini sono scesi della stessa percentuale e non tutti sono riusciti a rimbalzare allo stesso modo. "Il mercato che ha saputo reggere maggiormente la crisi è stato ancora quello americano", spiega Giovanni Brambilla, amministratore delegato e CIO di AcomeA SGR. “Non bisogna dimenticare però che non siamo ancora usciti dall’emergenza”.

Il mercato americano è quello più resiliente grazie alla sua capacità di resistenza alle turbolenze e di recuperare le perdite. L’Europa presenta ancora diverse difficoltà sul piano economico ma anche politico. 

Analisi settoriale

I settori hanno risposto in modo differente a seconda della regione. “Oggi, rispetto al 2008, i fund buyer sono overweight di cash e questo dà speranza di un rapido recupero dell’equity”. C’è una dispersione significativa di performance tra settori.

In USA, quelli più penalizzati sono quelli energetici e finanziari, e in termini di correzione quelli ciclici. “I settori dell'energia e della finanza hanno perso rispettivamente il 40% e il 30%”, con l'energetico che invece è riuscito poi a recuperare buona parte delle perdite. Un grosso contributo è stato anche dal settore dei servizi al consumo, come Amazon (che ha addirittura toccato nuovi massimi). I settori che hanno fatto più fatica a recuperare sono stati quelli finanziari e delle utilities. “Gli interventi espansivi delle Banche centrali hanno influenzato negativamente i bancari, provocando una contrazione dei margini futuri degli istituti di credito.”

In Europa, tra i peggiori settori in fase di correzione anche quello energetico. Tra i migliori invece quello IT. “La crisi tra Russia e Arabia Saudita sta avendo un impatto negativo sul settore dell’energia, soprattutto nel Vecchio Continente”, spiega il CIO. “Al momento in Europa è ancora difficile capire come si muoveranno i settori. Dipende molto dalle politiche fiscali che verranno implementate. Una politica espansiva andrebbe a beneficio dei settori ciclici, legati quindi all’industria, materials e energetico”. 

Per quanto riguarda invece i mercati emergenti, il comparto farmaceutico e quello delle telecomunicazioni hanno retto meglio alla caduta dei mercati, inoltre il settore dell’healtcare ha registrato un considerevole rimbalzo.

Infine ci sono risultati differenti anche per quanto riguarda la size delle aziende. In USA hanno risposto meglio le società large cap, mentre in Europa e nei mercati emergenti le small mid cap.