AIFI: “Nuovo record per il private equity”

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Innocenzo Cipolletta e Anna Gervasoni

AIFI, in occasione del “Convegno Annuale Private Capital per le Imprese”, presenta i dati relativi al 2018, anno che ha segnato un nuovo record per gli investimenti nel private equity e del venture capital con un totale di 9.788 milioni di euro.

L’anno scorso si sono concluse 359 operazioni, un 15% in più rispetto l’anno precedente (311). Il 64% della raccolta proviene dagli investitori italiani e il restante 36% da investitori esteri. Per quanto riguarda le fonti di raccolta abbiamo al primo posto i fondi pensione e le casse previdenza e a seguire investitori individuali e family office, banche, settori pubblici e assicurazioni.Captura_de_pantalla_2019-03-11_a_las_15

Un altro dato interessante è la distribuzione del numero di deal per ticket di investimento il quale ci mostra che, in Italia, il mercato più grande è rappresentato dalle PMI. “L’Italia sta ricoprendo un ruolo sempre maggiore nelle operazioni di private capital; anche al netto di large e mega deal, il 2018 è un anno record in termini di ammontare”, fa notare Anna Gervasoni, direttore generale AIFI.  Captura_de_pantalla_2019-03-11_a_las_15

“Il 2018 è stato un anno particolarmente positivo per gli investimenti grazie ad alcune operazioni di dimensioni significative non solo nel segmento buyout, ma anche in quello delle infrastrutture”, commenta. Captura_de_pantalla_2019-03-11_a_las_15

Un altro trend crescente in Italia sono le operazioni di M&A. “Nel nostro Paese, le imprese tendono ad acquisire o fondersi con imprese che fanno la stessa tipologia di prodotto per allagare la gamma dell’offerta e ridurre i costi, aumentando così il mercato di sbocco. Meno frequenti sono invece le operazioni di M&A verticale, dove un’impresa acquisisce totalmente o in parte i propri fornitori”, commenta Innocenzo Cipolletta, presidente di AIFI. “In Italia, però, la maggior parte delle aziende continua a finanziarsi attraverso il canale bancario, soprattutto perché non vogliono perdere parte del controllo”. 

Nell’ultimo anno, il governo ha puntato molto sul venture capital a cui ha dedicato l’impegno di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e ha imposto un vincolo di portafolgio del 3,5% ai nuovi PIR. “Tutte queste misure ammontano grosso modo a oltre un miliardo di euro l’anno che andrebbe a sostenere questo mercato”, commenta il presidente. “Quello che noi auspichiamo è che questa percentuale del 3,5% indirizzata al venture capital possa essere ampliata e supportare anche forme di private capital (come private equity e debt)”.