Si sono raggiunti i 1.171 miliardi di euro di masse gestite (+6,3% rispetto ai 1.101 miliardi di euro del Q4 2023). È quanto si rileva dai dati consuntivi al 31 marzo 2024 dall’Ufficio Studi dell’Associazione.
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Buone notizie per il private banking in Italia. Si chiude il primo trimestre del 2024 raggiungendo i 1.171 miliardi di euro di masse gestite (+6,3% rispetto ai 1.101 miliardi di euro del quarto trimestre del 2023). È quanto si rileva dai dati consuntivi al 31 marzo 2024 del mercato servito rilevati dall’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB).
"Il Private Banking si conferma un settore in crescita in Italia, e lo fa registrando variazioni positive in tutti i comparti", dice Andrea Ragaini, presidente AIPB. "Oltre 100 miliardi di euro di masse gestite in più negli ultimi due trimestri raccontano, più di altri dati, l’apprezzamento della clientela verso un modello di servizio in grado di accompagnare gli investitori in un contesto di mercato in continuo e rapido cambiamento”, prosegue.
Scenario macro
Guardando ai primi tre mesi dell'anno si è registrata una performance positiva dei mercati azionari, che hanno proseguito la fase di crescita (+10% il listino italiano e +9% quello USA). Secondo quanto indica la nota dell'Associazione, l'aumento dell’inflazione americana, ha portato i mercati a rivedere le aspettative sulla data del primo taglio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, causando la crescita dei tassi a lunga sia in Germania che negli USA.
In un contesto come quello fin qui descritto, l’effetto mercato ha contribuito in maniera determinante, registrando un valore di 33 miliardi di euro solo nell’ultimo trimestre e di 73 miliardi negli ultimi 12 mesi. Inoltre, si registra anche un segno positivo sui flussi derivanti dalla raccolta nettacomplessiva, realizzata dagli operatori private (+12 miliardi euro, in crescita rispetto ai 9 del trimestre precedente), e un importante cambiamento organizzativo di un operatore per circa 20 miliardi.
Prodotti private
Invece, andando più nel dettaglio dei prodotti private si noterà che c'è stata una variazione positiva nei primi tre mesi dell’anno. I fondi comuni di investimento sono, per la prima volta da dicembre 2022, in testa alla classifica, registrando una crescita di 19,4 miliardi di euro. Al secondo posto i prodotti obbligazionari (+16 miliardi), seguiti da azioni (+12 miliardi), assicurativi (+10 miliardi) e gestioni patrimoniali (+6 miliardi). La liquidità (+3,6 miliardi) è cresciuta maggiormente rispetto ai trimestri precedenti. Chiudono infine ETF/ETN/ETC (+1,6 miliardi).
Inoltre, guardando all’evoluzione trimestrale deicomparti, la raccolta amministrata ha visto una crescita positiva e rilevante (+8,2%), guidata dai Titoli di Stato (+11,7%) che guadagnano nuovo spazio nella composizione (+1,1%). Molto positivo anche il dato relativo alle azioni (+9,7%). Dopo un anno difficile, la raccolta gestitavede un incremento del 6,7%, grazie soprattutto ai fondi comuni d’investimento (+8,1%). Anche il comparto assicurativotorna a crescere (+4,6%), con risultati abbastanza simili tra le sue componenti (Multi Ramo, Ramo I e Ramo III), con l’eccezione delle Polizze Ramo V/VI cresciute di circa il 32%. Infine, la raccolta diretta registra un aumento del 3,6%, in larga parte dovuto ad un cambio perimetro. Da segnalare, nel comparto, l’importante incremento delle obbligazioni bancarie proprie (+15,3%).