Alla ricerca di prodotti direzionali

Denis Manzi CFA, CIPM, head of asset management di Banca di San Marino
Denis Manzi CFA, CIPM, head of asset management di Banca di San Marino

L’emergenza sanitaria da coronavirus, con tutti gli effetti nefasti che ha avuto e sta avendo sia sul profilo sociale e umano sia su quello economico, ha sicuramente aperto delle interessanti opportunità sui mercati finanziari. “L’isteria che si è creata tra febbraio e marzo 2020 ci ha dato l’occasione per riposizionare i portafogli al fine di sfruttare valutazioni sugli attivi rischiosi (azionario ed obbligazionario corporate in primis) sicuramente più attrattive rispetto a quelle presenti in precedenza”, spiega Denis Manzi CFA, CIPM, head of asset management di Banca di San Marino. “Fortunatamente, già da fine 2019 avevamo già iniziato ad alleggerire il rischio nei portafogli dato che il premio al rischio sulle principali classi di investimento era troppo basso”.

Durante l’ultimo anno la Banca ha aumentato l’utilizzo degli ETF, soprattutto sui segmenti di mercato meno efficienti. “Gli ETF hanno ancora una volta dimostrato di essere validi strumenti, non solo perché permettono in modo estremamente semplice, veloce ed a costi contenuti di posizionarsi su intere porzioni di mercato, ma anche perché offrono meccanismi di price discovery su alcune classi di investimento, come ad esempio l’obbligazionario high yield”, spiega il manager.

Quali prodotti per il 2021

E’ indubbio che con tassi di interesse a livelli bassi come gli attuali venga spontaneo guardare con maggiore interesse ai mercati azionari che, sebbene abbiano valutazioni elevate, specie su alcuni segmenti, in valore relativo rispetto ai bonds non sono eccessivamente cari e potrebbero ancora offrire un certo spazio di upside. “Riteniamo non sia mai saggio avere una view troppo forte. È importante costruire portafogli composti da pesi e contrappesi che permettano di mantenere la rotta anche quando il mare si fa grosso”, ricorda Manzi. “La nostra filosofia di investimento continua a prediligere la ricerca di prodotti direzionali, enhanced index funds ben gestiti e che non prendano troppe scommesse e che sappiano creare alpha, soprattutto nelle fasi negative di mercato. Attualmente stiamo prediligendo prodotti con un beta leggermente inferiore all’unità rispetto ai rispettivi benchmark naturali e che abbiano dimostrato di avere consistentemente anche un rapporto di downside capture minore del 100%”. 

Asset class alternative

Nell’attuali condizioni di mercato dove le principali Banche centrali sembrano intenzionate a tollerare livelli di inflazione superiore ai rispettivi target si possono trovare occasioni d’investimento anche in asset class alternative come ad esempio le materie prime che dopo 10 anni di sotto-performance, potrebbero risultare interessanti nel prossimo periodo, specialmente se la ripresa economica dovesse prendere vigore. 
“Noi di Banca di San Marino già dal 2017 abbiamo iniziato a guardare con attenzione il mondo delle criptovalute, accessibile anche per il tramite di exchange traded products, non tanto come sostitute delle monete tradizionali, ma proprio come attivi di investimento ed abbiamo verificato come nel medio periodo l’aggiunta di una marginale esposizione a Bitcoin ed Ethereum ad un portafoglio tradizionale”, conclude.