Amundi in Pioneer, Bruxelles dà il via libera

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foto: autor European Parliament, Flickr, creative commons

Via libera all’operazione Amundi in Pioneer Investments. La Commissione europea ha dato l’ok a UniCredit per la vendita della suo braccio gestito alla casa d’investimento francese. Secondo l’Antitrust europeo l’operazione non solleva problemi di concorrenza poiché le due attività sono state giudicate complementari e la loro unione non comporta un elevato grado di concentrazione del business. Di fatto l’Ue ha esaminato l’operazione secondo la procedura semplificata che impiega quando studia casi di minore complessità.

L'operazione di integrazione sembra abbastanza veloce. Dal momento in cui è stato annunciato l'acquisto da parte di Amundi, che ha ottenuto Pioneer Investments per 3,5 miliardi di euro, sono trascorsi solo tre mesi. L'obiettivo della società francese con questa operazione è triplice. In primo luogo, rafforzare la propria leadership nei principali mercati europei. In secondo luogo, incrementare la leadership Amundi nelle reti di distribuzione retail. E in terzo luogo, ampliare la propria base di clienti istituzionali. Si tratta di un’operazione di acquisizione che, secondo Yves Perrier, CEO di Amundi, non sarà in realtà trattata come tale. "L'integrazione con Pioneer Investments non sarà effettuata come acquisizione, ma come una fusione. Abbiamo creato un comitato direttivo ad hoc", dice il repsonsabile di Amundi. Lo stesso comitato è infatti copresieduto da Giordano Lombardo, AD e direttore delgi investimenti di Pioneer Investments.

Tale comitato direttivo è composto da professionisti di Amundi e Pioneer e le decisioni verranno prese "secondo criteri di efficienza e di equità". Perrier ha tenuto una riunione con oltre 100 gestori di entrambe le case d’investimento, che ha qualificato come "asset della società". Un capitale umano a cui si somma il patrimonio di entrambe le entità che porterà gli AUM di Amundi a 1,3 bilioni di euro, diventando così l’ottava SGR più grande al mondo.