Svizzera, al via lo scambio automatico di informazioni fiscali

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foto: autor Lasse Christensen, Flickr, creative commons

Dallo scorso venerdì, ufficialmente, è finito il segreto bancario in Svizzera. I due rami del Parlamento elvetico, ovvero il Consiglio nazionale e quello degli Stati, hanno ratificato in seduta plenaria quello che hanno già approvato nei mesi scorsi, cioè la modifica dell’accordo sull’Euroritenuta entrata in vigore il primo luglio del 2005. Dal primo gennaio del 2017, quindi, con retroattività che coincide con la stessa data, tutti gli intermediari finanziari elvetivi dovranno inviare report semestrali all’autorità fiscale nazionale che li trasmetterà, a sua volta, all’Agenzia delle Entrate e alle 27 agenzie della Ue.

Ecco che anche per la Svizzera è cominciata ufficialmente la fase dello scambio automatico di informazioni fiscali. Secondo la giurisprudenza federale le garanzie previste dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo in materia di applicazione del principio dell’equo processo non si applicano alla procedura di acquisizione delle informazioni. In altre parole, per i clienti del sistema bancario svizzero residenti all’estero questo significa una quasi totale assenza di garanzie procedurali. Sono scarse, quindi, le garanzie per i contribuenti esteri coinvolti.