Anima SGR, l’impatto del Coronavirus sul PIL italiano

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L’epidemia di Coronavirus ha contagiato ormai anche i mercati finanziari portando con sé livelli elevati di incertezza e volatilità. In questa fase delicata sono due sostanzialmente i fattori che preoccupano gli investi­tori:

  • Il fatto che l’emergenza sanitaria si sia estesa su scala globale e con un’avan­zata sempre più drammatica nei Paesi avanzati: dalla Cina, da cui tutto è partito, il virus si è diffuso in Europa e nelle ultime settimane con una forte accelerata anche in America.
  • La certezza che le misure drastiche di lockdown adottate dai vari governi per il contenimento dei contagi avranno un impatto negativo sulla crescita economica di tutto il pianeta: stime di disce­sa annualizzata del PIL a doppia cifra nei mesi di blocco dell’attività non sono irrealistiche (secondo l’agenzia governativa francese INSEE, l’economia sta operando a un ritmo inferiore del 35% rispetto alla norma) e una recessione globale è data ormai come scontata dalla maggior parte degli economisti.

In Europa rimane fondamentale il supporto di politiche monetarie e stimoli fiscali. “Per quanto riguarda i mercati azionari, in particolare, la storia insegna che nelle fasi di eccezionale volatili­tà è fondamentale concentrarsi sul posizionamento settoriale: la probabilità di generare valore utilizzan­do la cassa come elemento allocativo è di gran lunga inferiore”, spiega il team di Advisory di Anima SGR. “Su questo fronte, la nostra preferenza per temi e settori difensivi resta spiccata (consumi di base, salute, telecomunicazioni ed utilities), ma si stanno va­lutando selezionate opportunità anche in altri ambiti: i finanziari, in particolare, sono stati duramente penaliz­zati, in continuità con le crisi precedenti, ma la maggiore solidità dei fondamentali, il sostegno delle Banche cen­trali e l’allentamento della pressione regolamentare tratteggiano un quadro più costruttivo”.

Principali listini azionari a confronto

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Fonte: Elaborazione Anima SGR su dati Bloomberg al 27 Marzo 2020

Secondo la società ci sono settori che stanno beneficiando dell’emergenza in atto, oltre a quello sanitario, medico e biomedico, come quello tecnologico, ad esempio, per quanto riguarda le società che forniscono strumenti e applicazioni per lavorare a distanza, visto il grande utilizzo dello smart working (o meglio home working) e della modalità di formazione a distanza (distance le­arning); e ancora le tematiche ESG. 

Italia: riflettori puntati sul PIL domestico 

Le ultime settimane sono state caratterizzate dall’esca­lation dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, specialmente nel Nord Italia. La rapidità del contagio, accompagnato dal progressivo shut down, ha portato molti analisti a tagliare le stime di crescita per il Pil del 2020, anche per l’importanza che riveste questa pecu­liare area del Paese. In particolare, in base alle stime del Centro Studi di Confindustria (contenute nel rapporto di primavera presentato nei giorni scorsi), il PIL italiano quest’anno risulterà in calo del 6%, con una caduta sti­mata nel II trimestre del 10% rispetto alla fine del 2019, sottolineando che ogni settimana di blocco normativo delle attività produttive potrebbe costare una percen­tuale di PIL ulteriore nell’ordine di almeno lo 0,75%. 

“Nelle prossime settimane, pertanto, sarà fondamentale monitorare da un lato gli sviluppi del Covid-19 e dall’al­tro le misure adottate da parte del governo italiano, già intervenuto con il decreto Cura Italia e il decreto Liquidità, per supportare l’inevitabile rallentamento della crescita economica”, spiega il team. Il posizionamento da parte della società è neutrale.