Anne Tolmunen (AXA IM): “Più un’azienda ha a cuore la parità di genere, migliori saranno le sue performance”

AXAIM_tolmunen-anne
Anne Tolmunen, CFA, gestore, AXA IM

In un tempo dove qualcuno vuol farci credere che la diversità sia un ostacolo - se non una minaccia - per il progresso delle società, il mondo della finanza ha compreso che essa rappresenta, invece, un vantaggio competitivo per le aziende e gli investitori, che possono beneficiare così di risultati migliori in termini di redditività del capitale e di performance corrette per il rischio. Tuttavia, il livello di diversificazione della leadership nei CdA non è associato esclusivamente a migliori risultati finanziari ma può anche essere un fattore di previsione della capacità dell’azienda di proteggere i suoi profitti futuri. Performance, dunque, ma anche gender diversity e inclusione. Elementi che si intrecciano per creare la ricetta perfetta alla base del fondo AXA WF Framlington Women Empowerment, gestito da Anne Tolmunen, alla quale abbiamo chiesto di raccontarci la nascita del prodotto e la costruzione del suo processo d’investimento.

L’idea di partenza

La parità di genere può consentire agli investitori di conseguire risultati più importanti e sostenibili rispetto ad approcci più tradizionali. “I gruppi con una maggiore gender diversity, di solito, portano a risultati migliori per quanto riguarda decisioni e problem solving, in contrapposizione ai gruppi omogenei che sono più vulnerabili al pensiero di gruppo. Una migliore diversità fornisce alle imprese un’opportunità di mitigare alcuni potenziali punti ciechi”, esordisce la manager. “Abbiamo osservato che le aziende con cui dialoghiamo non si concentrano solo sul miglioramento della sola diversità di genere, ma tendono a impegnarsi attivamente nella costruzione di una cultura diversificata e inclusiva in senso lato”, commenta Tolmunen.

“Con il nostro Women Empowerment Fund, abbiamo deciso di selezionare le aziende che attuano le migliori pratiche interne per la diversità di genere e una cultura inclusiva”, continua la manager di AXA IM. “Crediamo che la diversità di genere tenda a essere un buon indicatore di come le aziende stanno cercando di aumentare la diversità complessiva. Di conseguenza, selezionando le aziende che stanno cercando di raggiungere una maggiore diversità di genere, miriamo a catturare la creazione di valore derivante dall’inclusione di ogni tipo di diversità”.

Il processo d’investimento

L’obiettivo di AXA WF Framlington Women Empowerment è di generare risultati finanziari nel lungo periodo, producendo al tempo stesso un impatto sociale positivo. “Partiamo da un universo investibile globale di circa 10mila titoli quotati sui mercati sviluppati ed emergenti. In una prima fase, effettuiamo uno screening dei titoli basandoci su criteri quantitativi, selezionando le aziende che hanno maggiore attenzione alla gender diversity”, spiega Tolmunen. “Inizialmente, utilizziamo uno screening quantitativo sui criteri di diversità delle figure manageriali e dei consigli di amministrazione. Includiamo anche aziende che hanno in atto politiche di diversità superiori e che stanno cercando di progredire ulteriormente. Infine, escludiamo le azioni che hanno scarsi punteggi ESG e sono soggette a gravi controversie come la violazione dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori e delle questioni ambientali”.

La fase successiva consiste nell’analisi fondamentale per verificare che le aziende selezionate abbiano le caratteristiche di crescita e redditività che il team di gestione sta cercando. “La nostra ricerca interna guarda a un'azienda sia dal punto di vista fondamentale che della sostenibilità. Poniamo, inoltre, molta enfasi sui meeting con i team di gestione per valutare di prima mano la qualità del management e della strategia. E poi, approfondiamo ulteriormente la politica della diversità di un'azienda e il modo in cui essa si riflette nella sua strategia di crescita. Esaminiamo, ad esempio, la natura dei ruoli ricoperti dalle donne più anziane per vedere se questi tendono ad essere in aree tradizionali come le risorse umane o la comunicazione, o se sono responsabili delle divisioni P&L, dove è più probabile che possano influenzare il business”, spiega l’esperta.

Differenze per settori e aree

A livello geografico, il fondo investe sia nel mondo sviluppato che nei mercati emergenti per consentire agli investitori di accedere all'universo in espansione delle aziende di punta nello sviluppo della parità di genere a livello globale. “Tra i mercati emergenti”, sottolinea Tolmunen, “la Cina è tra i Paesi al mondo che vantano il più alto numero di CFO donne, il 22% (contro il 12% negli Stati Uniti e in Europa, secondo il Credit Suisse). In questo modo riusciamo a trarre vantaggio dalla crescita strutturale degli EM, investendo solo nelle aziende meglio gestite che esprimono valori progressisti in materia di parità”.

“Per quanto riguarda i settori, invece, in questi due anni di attività del fondo Women Empowerment, siamo stati piacevolmente sorpresi nel trovare molte opportunità in alcuni comparti come la tecnologia e l’health-care, che ci aspettavamo fossero meno friendly nei confronti delle donne”. Una ricerca di Morgan Stanley, ricorda la manager, mostra che la sovraperformance derivante da una maggiore gender diversity è più evidente nei settori in cui le donne sono meno rappresentate, come l'energia, i materiali e la tecnologia, confermando ulteriormente che la diversità è un chiaro vantaggio competitivo.