Anno 2015: Ecco le priorità delle società di gestione dei fondi

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autor: angelamaphone. Flick. Creative Commons

Una nuova ricerca indipendente promossa dalla SWIFT (società cooperativa indipendente che fornisce una piattaforma di comunicazione, prodotti e servizi per il settore finanziario) rivela che la regolamentazione, l'automazione e le iniziative contro la criminalità finanziaria sono le priorità per i gestori di fondi nel 2015. I risultati dello studio sono contenuti nel rapporto "Sfide operative da affrontare per i gestori dell’investimento nel 2015". L'indagine è stata condotta tra la primavera e l'estate del 2014 e ha coinvolto sei delle dieci principali società di gestione di fondi per volume tra 30 SGR a livello mondiale. Lo studio ha valutato le esigenze operative attuali e future dal punto di vista della gestione dei fondi, allo scopo di identificare possibili soluzioni nel campo dell'automazione, standardizzazione e cooperazione. I risultati hanno messo in evidenza otto punti chiave che i funds selector devono affrontare per tutto l'anno.

1. Il forte impatto della regolamentazione in materia di gestione dei fondi di investimento. "La gestione della documentazione relativa alla regolamentazione e alla conformità in materia sta portando via tempo e fatica. Di conseguenza, c'è meno tempo per innovare e incontrare nuovi clienti," si nota su questo punto.

2. Stretta normativa a seguito di KYC (Know Your Customer), AML (Anti-money laundering) e filtro delle sanzioni. "I gestori sono alla ricerca di soluzioni pratiche per fornire fonti più efficienti in merito ai dati affidabili", affermano gli autori del rapporto.

3. Mitigare i rischi del outsourcing. Questo punto si riferisce al fatto che gli investitori e le autorità di regolamentazione stanno incoraggiando i gestori a concentrarsi sul business continuity e ridurre i rischi, in particolare nel caso di servizi in outsourcing.

4. Inefficienze nell’elaborazione delle transazioni finanziarie. Lo studio commissionato da SWIFT ha rilevato che "c'è una chiara volontà di avere una sola fonte autorevole di informazioni sulle operazioni societarie (forse strumenti condivisi), e una maggiore richiesta di norme obbligatorie per gli emittenti".

5. Crescente importanza della gestione del collaterale, in quanto il regolamento successivo alla crisi sta spingendo i gestori a far fronte ai costi e ai rischi di gestione del collaterale.

6. Mancanza di standardizzazione, che impedisce l'efficienza di post-trading. Il rapporto suggerisce che la comunicazione tra gli enti (SGR e cliente, SGR e broker) "potrebbe essere più efficiente, con una standardizzazione dei messaggi e l'automazione nell’invio".

7. Deficit di standardizzazione nelle operazioni di transazione post-negoziazione. Questo problema riguarda in particolare alcuni tipi di asset (strumenti derivati OTC, pronti contro termine, collaterali, di prestito titoli e di liquidazione e registrazione di fondi di investimento), che continuano a incontrare ostacoli a causa dei bassi livelli di standardizzazione.

8. Necessità di trovare nuovi modi per sostenere la distribuzione dei fondi. Per i gestori è una sfida sempre più grande quella della distribuzione di prodotti derivati da una crescente gamma di tipi di fondi diretti a un gran numero di mercati geografici attraverso una gamma crescente di infrastrutture adottate dagli investitori.