Aprile, il "lunedì nero" della raccolta gestita

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Un miliardo in meno di raccolta netta per i fondi aperti. Assogestioni pubblica la mappa del risparmio gestito del mese di aprile e i risultati non sono granché buoni: il mese scorso chiude in positivo per 2,4 miliardi di euro di raccolta, ma con un deciso balzo indietro rispetto a marzo, quando l'industria aveva messo a segno sottoscrizioni per 11,5 miliardi. Basta guardare i dati nel dettaglio per capirne la causa: i fondi monetari, che nel primo trimestre avevano fatto il boom di raccolta, proprio in conseguenza dell'estrema volatitilità dei mercati a inizio 2016, ad aprile perdono quasi 5 miliardi di entrate. Segno che i mercati si stanno stabilizzando. 

In calo un po' anche tutte le altre categorie: gli azionari si fermano a 277 milioni contro i 747 di marzo, i bilanciati segnano una raccolta di 202 milioni, dimezzandosi rispetto al mese precedente, Stessa sorte anche per gli obbligazionari che comunque reggono con sottoscrizioni pari a 1,2 miliardi. La raccolta appare catalizzata ancora una volta invece dai fondi flessibili, con 2 miliardi.

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I dati di Assogestioni evidenziano che l'emorragia più consistente sui fondi aperti è del gruppo Generali con riscatti per oltre 3,6 miliardi. Bene invece per il gruppo Intesa SanPaolo, con una raccolta netta di oltre 2 miliardi, grazie ad Eurizon Capital. terzo posto per Pioneer Investments con 817 milioni. Il patrimonio gestito dall’industria resta invariato a 1.854 miliardi. Il 48% delle masse è investito nelle gestioni collettive, mentre il restante 52% è impiegato nelle gestioni di portafoglio che raccolgono 3,5 miliardi di euro.

Deflussi anche per i fondi di diritto estero, che perdono per 1,9 miliardi. Quelli domiciliati in Italia, che però rappresentano solo il 27% del patrimonio complessivo, raccolgono 817 milioni.