Assoreti, il patrimonio affidato dai risparmiatori segna un nuovo record e supera i 900 miliardi

Massimo Doris
Massimo Doris, foto ceduta (Banca Mediolanum)

Lo scorso anno si è chiuso facendo segnare un nuovo record per il mondo della consulenza finanziaria. Questa volta a brillare è stato il patrimonio dei risparmiatori seguiti dai consulenti finanziari degli intermediari associati che si è attestato a 909 miliardi. Gli asset affidati dai risparmiatori aumentano così del 15,8% rispetto alla fine del 2023.

Come si legge nella nota, la crescita è trainata sia dalla domanda di consulenza rivolta agli intermediari associati, con volumi di raccolta netta che contribuiscono all’incremento patrimoniale per 6,6 punti percentuali, sia dall’andamento positivo dei mercati finanziari, che concorrono all’aumento per 6,3pp (i restanti 2,9pp sono attribuibili alle modifiche intervenute sul perimetro di rilevazione).

Inoltre, la componente finanziaria, assicurativa e previdenziale del portafoglio raggiunge così i 776 miliardi di euro, con una crescita complessiva del 16% a/a e un’incidenza dell’85,3% sul patrimonio totale.

Fonte: Assoreti (dati a fine 2024).

In particolare, la valorizzazione dei prodotti del risparmio gestito si attesta a 566 miliardi di euro (il 62,2% del patrimonio), per effetto di un incremento del 14,8% a/a che vede nell’andamento dei mercati finanziari la principale leva di crescita (8pp); gli strumenti finanziari amministrati, pari a 210 miliardi (il 23,1% del patrimonio), registrano una crescita del 19,4% a/a, per 9,8pp attribuibile ai volumi di raccolta netta e per 5,9pp al cosiddetto effetto mercato.

Mentre la componente strettamente finanziaria (Oicr, gestioni individuali e titoli amministrati) aumenta, quindi, del 17,7% a/a con un effetto mercato stimato al 7,9 per cento. I risparmi posizionati su conti correnti e depositi valgono quasi 134 miliardi (il 14,7% del patrimonio), con una crescita del 14,6% a/a, in parte attribuibile alle modifiche intervenute sul perimetro di rilevazione (6,9pp). La parte di portafoglio coperta dal servizio di consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) ammonta a 132 miliardi e rappresenta il 14,5% del patrimonio totale.

"Questo traguardo assume un valore ancora più significativo perché arriva nell’anno in cui Assoreti celebra i suoi 40 anni di attività, testimoniando la crescita costante di un settore che, solo negli ultimi 25 anni, ha visto il patrimonio affidato dagli italiani aumentare di sei volte", dice dichiara Massimo Doris, presidente dell’Associazione. "È la dimostrazione della fiducia consolidata, della professionalità dei consulenti finanziari e della capacità degli intermediari associati di offrire soluzioni adeguate alle esigenze di investimento in un contesto di mercato in evoluzione".

Il ritorno del risparmio gestito

La valorizzazione degli Oicr, sottoscritti direttamente, raggiunge i 250 miliardi di euro, con un incremento pari al 17% a/a e un’incidenza complessiva sul portafoglio che sale al 27,5% per il maggiore peso dei fondi aperti esteri cosiddetti tradizionali. Le gestioni individuali salgono a 93 miliardi di euro (+16% a/a) e rappresentano il 10,3% del patrimonio complessivo, con la sostanziale equi ripartizione tra Gpf (47 miliardi) e Gpm (46,2 miliardi). Il comparto assicurativo/previdenziale, con 222,5 miliardi di euro e una crescita dell’11,9% a/a, rappresenta il 24,5% del portafoglio totale; il minore peso del comparto (-0,8pp a/a) si ritrova in particolare sulle polizze vita tradizionali (-0,4pp) e sulle unit linked (-0,3pp). Il contributo complessivo delle Reti al patrimonio investito in Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è quindi pari a 467 miliardi di euro. L’incidenza sul patrimonio di sistema (1.271 miliardi di euro – dato provvisorio) si attesta, pertanto, al 36,7%; a fine 2023 era pari al 35,1%.

Risparmio amministrato

Mentre, per quanto riguarda l'amministrato, i titoli di Stato, con 76,7 miliardi, vedono il proprio peso in portafoglio attestarsi all’8,4%, in crescita rispetto all’anno precedente (+0,7pp a/a) nonostante la contrazione riscontrata nel corso dell’ultimo trimestre del 2024. I titoli azionari, con una valorizzazione in crescita a 60,2 miliardi, si stabilizzano su un’incidenza del 6,6% mentre gli exchange traded product assumono più rilevanza rappresentando l’1,8% del patrimonio. Infine, le obbligazioni corporate e certificate rappresentano rispettivamente il 3,6% e l’1,4% del portafoglio complessivo dei clienti delle Reti.