Abbandonato sul ciglio di un’autostrada deserta, totalmente coperto di polvere, un cartello solitario recita: “Prossima stazione di servizio a 300 miglia. Se il carburante non è sufficiente, tornare indietro”.
Il serbatoio fortunatamente è pieno e possiamo ripartire sul nostro 4x4 in una nuvola di polvere rossa, su una strada che non ha mai conosciuto l’asfalto, con la sola compagnia di qualche albero isolato, mentre i cellulari cercano invano un segnale. Speriamo di non bucare…
È questo il cuore centrale del continente australiano, sulla via che porta da Adelaide verso Alice Springs, la cittadina dell’outback più vicina al famoso Uluru, o meglio conosciuto Ayers Rock. L’atmosfera che si respira in questo luogo è quasi surreale e forse l’effetto è accentuato dal clima autunnale e dalle nuvole basse che nascondono la sommità dell’imponente monolito, oggetto delle più antiche leggende aborigene.
Una sensazione difficile da descrivere e forse anche da ricordare quando ci ripensiamo pochi giorni dopo, seduti in un piccolo ristorante sulla baia di Sydney, ammirando l’Opera House che galleggia sul mare calmo e le barche che si muovono lente sotto Harbour Bridge. Una metropoli dove si respira l’aria dell’Oceano Pacifico: bastano poche ore per innamorarsi di questa città, in cui ogni quartiere mostra orgoglioso la propria identità, senza tuttavia mai porsi in contrasto con gli altri. The Rocks e i suoi edifici storici, i moderni grattacieli di Darling Harbour e Circular Quay, l’enorme Botanic Garden e la splendida baia si integrano in modo quasi naturale, regalando nel complesso un’immagine estremamente suggestiva.
I colori della natura
Un nuovo tuffo nella natura, ma il rosso polveroso del deserto è ormai solo un lontano ricordo e, mentre guardiamo dalla ringhiera del traghetto la costa che si avvicina, il colore dominante questa volta è il verde di una folta e rigogliosa vegetazione. Attracchiamo a Kangaroo Island al tramonto, accostiamo l’auto al bordo della strada e guardiamo perplessi la cartina: le vie disegnate sulla mappa nella realtà non sono che stradine sterrate e intanto il buio cala sulla piccola isola a sud di Cape Jervis. Solo qualche tempo dopo, nell’assoluta oscurità, giungiamo nella piccola e isolata fattoria che ci ospiterà per il nostro breve soggiorno. La luce del mattino seguente riaccende di colpo tutti i colori di un paesaggio mozzafiato: il verde delle distese erbose, il bianco delle scogliere e il blu del mare sembrano dipinti su una tela.
E’ ora di tornare a casa: ci sembra di aver viaggiato e visitato tanto, ma basta uno sguardo dal finestrino dell’aereo per capire quanto sia immenso questo continente e quante cose restino ancora da vedere, quindi… arrivederci Australia!