AXA IM, preferenza per gli asset più rischiosi

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Nel 2017 i portafogli di AXA IM sono stati caratterizzati da una maggiore esposizione verso gli asset più rischiosi come azionario, high yield e mercati emergenti sia lato azionario che obbligazionario. “Abbiamo adottato una strategia un po' aggressiva, che di fatto non è cambiata nel 2018”, afferma Alessandro Tentori, CIO di AXA IM.

Entrando più nel dettaglio, la casa francese ha adottato un atteggiamento più prudente sui titoli governativi, privilegiando i titoli di Stato della periferia dell’area euro e quelli legati all’inflazione, in particolare i TIPS americani in quanto “consideriamo gli Stati Uniti come potenziale focolaio di inflazione a livello globale”. Dopo il rialzo dello 0,1% a dicembre, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti dello 0,5% anche a gennaio, alimentando le prospettive di rafforzamento dell’inflazione. Infatti, negli ultimi 12 mesi l’inflazione negli USA è cresciuta del 2,1%, oltre le attese del consenso che aveva previsto una crescita dell’1,9%. Inoltre, “abbiamo una view molto positiva sull’obbligazionario italiano, sui mercati emergenti in hard currency e sull’high yield europeo, in particolare sul settore bancario”, dice Tentori.

Nella prima settimana di febbraio si è assistito ad una correzione improvvisa dei mercati azionari che hanno portato ad un aumento della volatilità. Secondo l’esperto, questa correzione è riconducibile a fattori tecnici quali le preoccupazioni su un potenziale inasprimento della politica monetaria della Fed, il posizionamento troppo sbilanciato degli investitori sulle asset class più rischiose e la bassa liquidità sui mercati che spesso amplifica le variazioni di prezzo. Tuttavia, precisa Tentori, si tratta di una correzione temporanea e quindi offre l’opportunità di rientrare sui mercati a rischio a multipli molto interessanti. Nell’attuale contesto, la società adotta una strategia di ‘prudente attesa’, “consci del fatto che la durata di questi movimenti di mercato è variabile per definizione e quindi impone un atteggiamento agnostico”.

Per quanto riguarda la componente azionaria, l’asset manager francese ha privilegiato l’Europa, con particolare focus sul settore finanziario (comprese le banche italiane). “La nostra preferenza sui financials europei ha a che vedere con il sostegno della politica monetaria delle Banche centrali. Inoltre, la regulation ha raggiunto un livello massimo di incisione sui profitti delle banche: le traiettorie per quanto riguarda i non-performing loan in Italia sono cambiate, c’è un mercato attivo di repackaging delle sofferenze”.

In ogni caso, conclude Tentori, negli ultimi anni è cambiato il concetto di asset allocation all’interno di un portafoglio azionario. “Siamo passati da un’asset allocation classica per settori e aree geografiche ad un’asset allocation basata su temi e idee”.