Pietro Giuliani: abbiamo ricevuto proposte da parte di grandi banche e fondi di private equity, contenti dell’esclusiva con FSI. Paolo Martini alla guida della wealth fintech bank focalizzata su clientela private e PMI.
Un nuovo tassello nel processo di scissione avviato da Azimut Holding per la creazione di una nuova fintech bank (TNB). In una nota diffusa in mattinata, si legge che il CdA della holding “ha deliberato di continuare nel processo di scissione di TNB annunciato a fine marzo e iniziato operativamente a maggio del presente anno”. L’operazione, che vede coinvolti circa mille consulenti finanziari, prevede inoltre l’avvio di una trattativa in esclusiva con FSI, società di gestione del risparmio indipendente milanese, guidata da Maurizio Tamagnin, per un valore che, per Azimut, “a tendere è previsto compreso nella forchetta (al netto delle imposte) indicata all’annuncio dell’operazione” (ossia tra 1,8 e 2,2 miliardi ).
“Nel prosieguo del processo di scissione iniziato operativamente a maggio e finalizzato alla quotazione di TNB abbiamo ricevuto proposte concrete da parte di grandi banche e fondi di private equity”, afferma Pietro Giuliani, presidente di Azimut che si dice contento dell’esclusiva con FSI su tale opportunità. “I risultati di Azimut dell’anno che si sta per concludere (10,62% come performance netta al cliente, 550 - 600 milioni di euro di utile netto previsto, e oltre 17,4 miliardi di euro di nuova raccolta netta proveniente dai 18 paesi in cui operiamo) sono uno stimolo per chiunque voglia condividere con noi questo percorso. In 20 anni dalla quotazione Azimut ha moltiplicato per 15 il capitale investito (100 mila euro sono diventati 1,5 milioni di euro)”, ha proseguito Giuliani.
La nuova Wealth Fintech Bank
Nel definire la nuova Wealth Fintech Bank, “un progetto innovativo che combinerà il valore delle persone con la tecnologia di ultima generazione”, Paolo Martini, amministratore delegato di Azimut Holding e designato amministratore delegato di TNB, sottolinea che “una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, la banca sarà tra i leader di mercato in Italia e si distinguerà per un’offerta unica dedicata alla clientela private e alle PMI. Grazie all’integrazione della suite di prodotti del Gruppo Azimut e alla nuova gamma di servizi bancari e di Wealth Management che stiamo sviluppando con i nostri partner, stiamo costruendo una realtà che rappresenterà un punto di riferimento per il settore”. Nel richiamare il tema dei consulenti coinvolti, Martini parla dell’emissione “di strumenti finanziari partecipativi e al 10% del capitale nei primi cinque anni destinato ai consulenti finanziari, ai manager e ai dipendenti già presenti in struttura e che si uniranno al progetto”. In questo modo la holding intende ricreare “le condizioni di successo analoghe a quelle che hanno caratterizzato il cammino di Azimut vent’anni fa, lanciando al contempo quello che è probabilmente il più grande sistema incentivante e di partnership mai realizzato in Italia per una rete di consulenti finanziari”.