Azionario, valgono ancora le scommesse

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La solita domanda di fine anno è la seguente: ci possiamo aspettare un rally dei mercati azionari? Gli operatori hanno in parte ricominciato ad accumulare in queste ultime sedute, dopo una lettura degli ultimi avvenimenti: la ragione basa la sua forza sul riequilibrio di espansione monetaria, in sostituzione della politica restrittiva della FED, che vedrebbe altre banche centrali in atto. Innanzitutto in Giappone. “La delusione del calo del PIL del terzo trimestre del 2014 ha prodotto seri problemi al governo di Shinzo Abe che ha sciolto la camera bassa ed è pronto a un nuovo esame elettorale, mentre la BoJ, nelle parole del governatore Kuroda, continua ad aumentare il programma espansivo monetario”, spiega Corrado Caironi, investment specialist di RC&A.

Intanto, nell’area euro, sono stati i recenti interventi del presidente della Bce, Mario Draghi, ad affrontare i temi di sostegno all’economia e alla bassa inflazione, lasciando intravedere un quantitative easing nei primi mesi del 2015. “Ad aggiungere forza il taglio dei tassi in Cina: meno 40 bps sul lending rate a 1 anno e 0,25 bps sui tassi di deposito. La sorpresa dell’intervento è stata corredata dalle spiegazioni della People’s Bank of China in una pubblicazione dove si evidenzia la necessità di espansione del credito (difficult financing, expensive financing)”, continua. Infine, per quanto riguarda gli USA, il quadro economico è considerato in modo positivo per i prossimi mesi. “Le prospettive di profittabilità aziendale potrebbero in realtà soffrire per il rialzo del dollaro verso le maggiori divise ma anche beneficiare del ribasso dei prezzi energetici. Le stime degli EPS (earnings per share) dell’S&P500 per l’intero 2014 sono attualmente di 118 dollari con un P/E ratio a 17,4x. Per il 2015 le previsioni sono per un miglioramento del 6,8%, in linea con il dato storico tra il 6 e il 7%, a 126 dollari con un P/E ratio a 16,3x: una valutazione che tiene conto di un rapporto euro/dollaro di 1,20 e un prezzo del petrolio WTI a 90 dollari al barile”, conclude. Insomma l’intonazione dei gestori e i flussi di investimento rimangono positivi per le borse: dopo un importante recupero forse c'è anche spazio per un mini rally di fine anno.