Se la nuova holding sarà lungimirante e dinamica dovrà costituire subito una rete private ben coordinata con sinergie anche internazionali per mettersi alla pari dei migliori competitor. Parla Massimiliano Masetti, responsabile private banking del gruppo.
Se la nuova holding sarà lungimirante e dinamica dovrà costituire subito una rete private ben coordinata con sinergie anche internazionali per mettersi alla pari dei migliori competitor. Parla Massimiliano Masetti, responsabile private banking del gruppo.
Che tipologia di clienti avete? Quante sono le masse e a che cosa puntate?
Per quanto la nostra sia una realtà di dimensioni non particolarmente rilevanti, abbiamo cercato di costituire un sistema efficiente dove la trasparenza e serietà nostra e le necessità del cliente siano al primo posto. I nostri clienti a tendere devono avere una soglia di patrimonio finanziario presso il nostro istituto pari a un milione di euro e la necessità di confrontarsi con un consulente che insieme a loro sia in grado di trovare una soluzione, non solo in materia finanziaria, ma anche di pianificazione patrimoniale, inclusa quella immobiliare, ottimizzazione fiscale, consulenza in arte e beni rifugio (diamanti e oro).
Lo scenario è sempre più complesso dal punto di vista normativo e fiscale e pianificare operazioni come il passaggio generazionale, la successione e il portafoglio classico in titoli è determinante. Come vi state muovendo?
In effetti ci sono in programma modifiche normative relative alla legge sulle successioni e donazioni con un disegno di legge già presentato in parlamento all’inizio del 2016, noi abbiamo affrontato questo tema già da tempo cercando di sensibilizzare i clienti che possono avere necessità in questo ambito, fornendogli prima di tutto una consulenza e, a fronte della complessità, unitamente a nostri partner o professionisti esperti in materia, al fine di trovare delle soluzioni che possano essere efficaci e personalizzate. Gli strumenti più utilizzati: si va dai più complessi trust e patti di famiglia a polizze vita con soluzioni di private insurance quindi personalizzate con garanzie sul capitale o soluzioni aperte.
L’investimento in tecnologia è essenziale. Come lo state affrontando e dove sta andando l’industria?Sicuramente la ritengo una delle sfide più importanti di questo periodo storico. Stiamo cercando con i nostri provider informatici di essere al passo: ad esempio con la firma grafometrica sui contratti e sulle operazioni bancarie, con home banking di ultima generazione. Purtroppo spesso ciò si scontra con la normativa sempre molto stringente che dall’altra parte continua a imporre l’utilizzo di molta carta, auspichiamo in una semplificazione e qui comunque la tecnologia aiuterà tutti. La soluzione trovata dal governo è di permettere a chi ha un patrimonio minimo di 200 milioni di uscire di fatto dal sistema e di trasformarsi in spa, pagando un’imposta straordinaria pari al 20% delle riserve che confluirebbero nella neonata società per azioni. Ma così Federcasse, l’associazione delle banche cooperative che aveva promosso l’autoriforma con la holding unica, appoggiata da Bankitalia e fatta propria dall’Economia, vede il progetto andare in fumo. Tra le associate che non condividono l’autoriforma c'è la Banca di Bologna.
Cosa pensa di una soluzione che vede la creazione di una o più holding per chi lavora in un istituto bancario di credito cooperativo?
La valuto positivamente. Per tre motivi: l’immediato rafforzamento patrimoniale, il maggior controllo a cui tutte le banche aderenti saranno sottoposte dando spazio alle più virtuose, le significative sinergie e idee che tante realtà potranno sviluppare insieme. Banca di Bologna è una BCC con un’anima da banca universale, con un corporate banking, un private banking, che l’ha resa una realtà dinamica sul suo territorio di appartenenza, Bologna e provincia, desideriamo non perdere questa prerogativa. Se la nuova holding avrà la lungimiranza e la necessaria dinamicità dovrà costituire immediatamente una rete private ben coordinata con sinergie anche internazionali per mettersi alla pari dei migliori competitor già presenti, utilizzando l’enorme vantaggio di essere già presente in modo capillare sul territorio quindi avendo conoscenze più approfondite con i già clienti e con gli eventuali potenziali.