Banca Finnat, uno sguardo ai fondi che investono sul Giappone

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Kimura2, foto concessa (Pixabay)

 “Nonostante la brillante performance già conseguita da inizio anno pensiamo che vi sia ancora un po’ di spazio per la componente azionaria”, spiega Arcadio Pasqual, responsabile Gestioni patrimoniali Banca Finnat. I settori che privilegia la banca al momento sono quelli legati alla riapertura post pandemia (ristorazione, travel and leisure) profittando del calo attuale da questi subito dopo la buona partenza d’inizio anno. “Siamo inoltre positivi sul mercato giapponese, che vanta società con situazioni patrimoniali solide, oltre che su alcuni mercati asiatici che riteniamo possano beneficiare da una diversificazione manufatturiera al di fuori dalla Cina.  Sull’obbligazionario continuiamo ad essere investiti su High Yield e debito emergente asiatico”.

L’esperto continua: “abbiamo ridotto la componente obbligazionaria e la già bassa duration. La riduzione di questa componente nei portafogli è stata compensata con investimenti su fondi alternativi-non direzionali. Siamo positivi sui fondi Event Driven perché pensiamo che le M&A offriranno interessanti opportunità, così come le strategie Convertible Arbitrage capaci di sfruttare le probabili inefficienze dei titoli convertibili in questo periodo di bassa volatilità degli indici ma di forti rotazioni settoriali. Sulla parte azionaria abbiamo aumentato la componente bancaria”.

Per quanto riguarda i temi d’investimento negli ultimi mesi si sono osservate delle forti rotazioni nei portafogli. “Noi ci stiamo focalizzando su temi che rimarranno attuali anche nei prossimi anni come per esempio Cloud Computing, Cyber Security, Clean Energy e i temi legati alla Smart City e Infrastrutture”, spiega. Ci stiamo concentrando su stock picking in area europea, ricercando quelle società che beneficeranno dai forti investimenti pluriennali sulle infrastrutture del Next Generation EU Plan. Pensiamo che anche molte small cap italiane ne beneficeranno. Stiamo però anche guardando a gestori di fondi high convinction, ovvero che abbiano dei focus forti su view che condividiamo; per fare un esempio abbiamo identificato un gestore che investe anche in società giapponesi ancora a conduzione familiare: negli ultimi anni con le varie riforme il mercato giapponese sta cambiando e queste società potrebbero essere target di futuri M&A”.    

Investimenti ESG

Da circa due anni il team di gestione di Banca Finnat ha integrato la propria policy d’investimento con dei criteri ESG nella costruzione dei portafogli gestiti. La metodologia adottata da un lato punta ad elevare il rating ESG medio dei portafogli (misurato in base ai rating ESG assegnati agli strumenti finanziari che li compongono), dall’altro a prediligere la selezione di titoli di emittenti sensibili al rispetto di alcuni temi (clima, diritti umani, governance), appositamente declinati per ciascun prodotto, arrivando ad escludere l’investimento in alcuni settori controversi.