Banca Generali, un salto quantico in servizi e soluzioni

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Lo scorso anno ha ricevuto la medaglia d’oro dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza come miglior rete di promotori finanziari per soddisfazione dei clienti. E da meno di un anno alla guida della divisione wealth management è arrivato Andrea Ragaini con l'intenzione di trasformare Banca Generali nella "prima banca private in Italia per valore del servizio e innovazione". Con 42 miliardi di masse gestite da oltre 1700 professionisti, e 43 filiali sul territorio, il loro business è la pianificazione patrimoniale. Con un'architettura aperta, la banca ha oltre 1200 fondi in distribuzione con tutti i principali player mondiali e numerose boutique di asset management di nicchia, selezionate per le proprie competenze.

"Lavoriamo con tutti i migliori partner di investimento ricercando e selezionando con un team dedicato le proposte più innovative. Siamo all’avanguardia ad esempio nel campo delle gestioni 'alternative' in grado di contenere la volatilità e quanto mai contestuali all’attuale fase di mercato", dice a Funds People il responsabile della distribuzione. Che sulle recenti vicende di mercato aggiunge: "le difficoltà sono cresciute in un mercato dai tassi a zero, rendimenti negativi nei bond governativi e forte volatilità sulle Borse. Le pressioni economiche rendono poi meno facile la lettura dei flussi dei risparmiatori. Servono dunque grande professionalità e competenze. Il focus si è spostato dal guadagno alla preservazione del patrimonio ed al governo del rischio. In più nel nostro caso la preoccupazione non riguarda più solo il portafoglio finanziario ma l’intero patrimonio familiare. Un nuovo paradigma con un salto quantico in termini di servizi e soluzioni".

A marzo una raccolta da podio

Se a marzo, il dato rilevato da Assoreti indica una raccolta netta positiva per le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede pari a 2,8 miliardi di euro, Banca Generali detiene il secondo posto per raccolta, con 415 milioni. "La nostra raccolta gestita in 4 mesi è di oltre 1,1 miliardi, e quindi di assoluto rilievo nel segmento delle reti", aggiunge il responsabile della distribuzione. "La produttività pro-capite dei nostri professionisti è al primo posto grazie all’innovazione e alla flessibilità degli strumenti a disposizione. In Banca Generali sono al centro le persone e non i numeri, e la libertà di approccio tra gestioni patrimoniali su misura, polizze multilinea e prodotti di ultima generazione si traduce in risultati di grande soddisfazione. Saper combinare la tecnologia con la formazione e l’evoluzione delle competenze porta a crescenti opportunità nella tutela del risparmio".

Oltre il fintech

La tecnologia digitale nel business, d'altronde incide moltissimo. Ma bisogna utilizzarla, come ricorda lo stesso Ragaini, sempre con un certo criterio. "Oggi in molti parlano di fintech, pensando che la rivoluzione nel settore di nasconda dietro ad interfacce accattivanti o ad automatismi artificiali nell’approccio agli investimenti, mentre per noi i grandi passi avanti sono forniti dalle enormi possibilità nell’innovazione degli strumenti a disposizione e le possibilità di incrociare piattaforme di ultima generazione dalla creazione di progetti su misura. Non dimentichiamo infatti che per stare al passo con gli ultimi applicativi servono chiarezza strategica e investimenti importanti. Servono quindi economie di scala e dimensioni ragguardevoli per essere competitivi, senza le quali non si riesce più a reggere il confronto nel servizio con le realtà meglio organizzate". Inoltre, continua l'esperto, "la tecnologia sarà sempre di più al servizio del consulente e del cliente ma non sarà mai sostitutiva della relazione. Crediamo fermamente nella centralità del ruolo del banker e al contributo dell’innovazione per svilupparne e valorizzarne il talento al servizio delle famiglie".

Consulenti del futuro

Sarà per questo che per Banca Generali la formazione dei professionisti rappresenta un punto fondamentale. Laddove ai confronti finanziari e tecnici legati alle dinamiche dei mercati si affiancano percorsi inediti, che toccano anche i nuovi ambiti della sfida patrimoniale, come ad esempio nel settore immobiliare, nel corporate finance o nel segmento successorio, con le criticità fiscali e legali correlate. "Abbiamo avviato un Master specialistico con l’Università di Brescia proprio sulle dinamiche legate al passaggio generazionale. Abbiamo poi incontri ad hoc con specialisti di ciascuna materia che hanno già completato la formazione per oltre 1100 consulenti sul territorio. Entro quest’anno completeremo quest’importante percorso per tutta la nostra rete", sottolinea il responsabile wealth management.

Rete che sembra già preparata per la prossima sfida sull’allineamento dei sistemi di remunerazione a parcella con l’avvio della MiFID II. "Ci siamo già attrezzati per strutturare un livello di servizio con la massima trasparenza ai meccanismi di retribuzione e indipendenza dello stesso. Anche nella sfera patrimoniale dove siamo i primi ad aver costruito un progetto di grande qualità strettamente interconnesso alle esigenze di valorizzazione del risparmio familiare. Abbiamo già due grandi contenitori di consulenza fully mifid compliant, chiari e innovativi, che portiamo avanti nella loro definizione in vista del momento richiesto dal mercato", afferma Ragaini.