Banche centrali e inflazione sotto la lente di Anima a luglio

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Nong Vang, Unsplash

La dinamica dell’inflazione e la possibile reazione delle banche centrali sono il focus della view del team Investment Research & Advisory di Anima SGR su luglio. La società sottolinea come i dati recenti mostrino un’economia globale in accelerazione (+6,5% nel 2021), con una rotazione sia in termini di aree geografiche (Paesi emergenti e sviluppati) sia in termini settoriali (dal manifatturiero ai servizi). Tuttavia restano delle “strozzature” sul lato offerta, e queste hanno portato le istituzioni monetarie dei Paesi a bilanciare le pressioni inflazionistiche, con il rischio di frenare la ripresa. Le aspettative vanno comunque verso la convinzione che le banche centrali “non perderanno la calma di fronte alle pressioni provocate da questi colli di bottiglia, seppur adottando posizioni e narrative diverse”. Al centro dell’attenzione si collocano soprattutto la Banca centrale europea (BCE) e Federal Reserve (FED). La prima “dovrebbe limitarsi a qualche misura di scarsa importanza, prima di indirizzarsi verso una politica di bilancio meno accomodante, ma il meeting di settembre presenta rischi di implementazione significativi, che giustificano un approccio cauto sui tassi”. Mentre la banca Usa a giugno ha già rivisto la propria comunicazione “in una direzione marginalmente più hawkish”, e si prepara all’uscita “dalla politica monetaria ultra accomodante”. Anche se non è ancora cambiata la posizione sul tapering, è cominciato il dibattito intorno a una possibile riduzione del piano di acquisti, con una prima indicazione su un rialzo dei tassi a partire (verosimilmente) dal 2023.

LA DINAMICA DELL’INFLAZIONE

Sul fronte inflazione, il team di ricerca di Anima ritiene che abbia raggiunto il picco negli Stati Uniti, ma si attente un rallentamento graduale. Le pressioni nominali emerse negli Usa, inoltre, non sarebbero preoccupanti in quanto l’impennata dei prezzi al consumo osservata a maggio è in gran parte riconducibile alle componenti volatili e sensibili al Covid; inoltre le prime evidenze di pressioni salariali registrate di recente dipendono in larga misura dalla carenza di manodopera e dall’aumento del salario “di riserva” (ossia la retribuzione minima per cui un individuo è disposto a prestare la sua opera) indotto dagli stimoli fiscali.

VIEW COSTRUTTIVA SULLE ASSET CLASS RISCHIOSE

Anima mantiene perciò una view “costruttiva” sulle asset class rischiose nel medio termine, sostenuta anche dall’avanzamento del piano vaccinale “eventuali correzioni verranno quindi sfruttate come opportunità d’acquisto”. Tuttavia la view tattica resta neutrale, “dal momento che nel breve periodo la direzionalità potrebbe essere più limitata”. In termini di allocazione geografica c’è una preferenza per Europa e Italia, “complici il miglioramento dei fondamentali, il supporto di Next Generation EU (NGEU), le valutazioni appetibili e il sostegno dei flussi in ingresso, anche da parte di investitori esteri”.

A livello settoriale, invece, la società continua a “preferire un posizionamento bilanciato: tra i settori ciclici, privilegiamo banche ed energia, supportate rispettivamente dall’aumento atteso dei tassi governativi e dalla dinamica inflattiva”.