Mergoni (Banor Capital): "Ecco il nostro piano di espansione in Italia"

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L’idea è quella di un preciso piano di espansione sul mercato italiano che, da quest'anno, accelera e si consolida, così come spiega a Funds People Giacomo Mergoni, CEO di Banor Capital Ltd. Sul fronte della distribuzione la società d’investimento lussemburghese armonizzata UCITS IV sta ultimando infatti, proprio in questi giorni, nuovi accordi per spingere i prodotti in Italia. “Abbiamo chiuso due importanti partnership con FinecoBank e con Banca Generali e nel 2017 continueremo a lavorare sulle altre grandi reti, sui clienti istituzionali e all’organizzazione di eventi dedicati alle nostre strategie”, spiega il CEO. “I nostri fondi sono aperti ad ogni tipo di investitore che abbia un orizzonte temporale medio lungo, così come lo abbiamo noi. Ad oggi abbiamo più clientela high net worth e istituzionale, sia italiana che UK. Da quest’anno, attraverso le piattaforme di distribuzione, saremmo presenti anche sulla clientela retail italiana”.

L’ultimo accordo con Banca Generali, infatti, segue da poco quello con FinecoBank e prevede il collocamento i sei comparti della SICAV, gestita dalla società con sede a Londra, caratterizzati da un approccio fondamentale di tipo value con strategie che coprono sia i mercati azionari che obbligazionari concentrandosi sulle principali aree geografiche mondiali. “Sembra paradossale, ma quello che offriamo ai nostri investitori da oltre dieci anni è un ritorno ai fondamentali delle aziende. Oggi più che mai, in uno scenario dominato dalla normalizzazione delle politiche monetarie e da investitori che decidono di smettere di pensare ed investono solo in ETF, il value investing – cioè distinguere tra aziende buone e sottovalutate ed aziende compromesse e care – ha l’opportunità di sfruttare nuove e importanti inefficienze di mercato”.

Proprio per questo Mergoni è convinto del fatto che tutte le strategie principali offerte siano al momento interessanti per costruire un portafoglio tipo: “in USA il mercato potrebbe crescere di meno e differenziare tra titoli, andando anche corti, sarà fondamentale. In Cina vediamo finalmente tornare i flussi e l’ottimismo degli investitori istituzionali. Non abbiamo mai dubitato sulla crescita di lungo periodo, ma siamo felici di constatare che molti altri investitori la stanno pensando come noi. In Italia potremmo assistere ad una normalizzazione delle valutazioni, oggi a sconto eccessivo rispetto ai competitor europei, mentre sull’obbligazionario i tassi negativi su molti corporate rendono il nostro lavoro di ricerca di rendimenti senza duration ancora più stimolante ed il nostro risultato target (3-3.5%) ancora più interessante”.

La SICAV, per la prima parte del 2017 si rafforza dunque nella distribuzione ma non esclude altre novità a breve termine: “abbiamo in programma il lancio di un fondo Asia Income in collaborazione con un noto gestore di Singapore. Stiamo pensando, inoltre, a nuovi progetti nel mondo dell’ azionario long only”, anticipa Giacomo Mergoni, che poi parla anche dei nuovi piani individuali di risparmio. “L’idea alla base dei PIR è molto interessante, anche se l’obbligo di investire in small e medium cap italiane sta creando delle sopravvalutazioni importanti a cui stare molto attenti. Stiamo valutando le opportunità e potremmo presto decidere di partire con un nostro fondo”, conclude il CEO della società di gestione.