Daniele Caroni, direttore Area Finanza di BCC Roma ci spiega come vengono selezionati i fondi d’investimento secondo i principi di equità e di trasparenza per il cliente.
La selezione dei fondi in BCC Roma viene fatta in modo separato da due uffici diversi a seconda del servizio d’investimento offerto: dall’ufficio delle gestioni patrimoniali in delega e da quello di consulenza avanzata di portafoglio.
“Abbiamo sviluppato una doppia selezione perché l’approccio è differente e rispondono a logiche diverse”, spiega Daniele Caroni, direttore Area Finanza di BCC Roma. “Alla fine del processo di selezione, i fondi selezionati vengono sottoposti a un comitato d’investimento per l’approvazione finale”.
Per quanto riguarda le gestioni patrimoniali, la banca offre dieci linee di gestione di cui cinque anche in modalità PAC: “Facciamo uso solo di OICR, Sicav e ETF con un approccio direzionale”, specifica. “Non facciamo uso di strategie alternative, in modo da mantenere in house le decisioni di asset allocation e avere sempre ben chiara la direzione che stiamo prendendo”.
Questi portafogli sono indirizzati anche alla clientela retail dato che hanno una soglia minima d’ingresso di 5000 euro. “Il lavoro del fund selector nelle gestioni patrimoniali si concentra sull’analisi top down, partendo quindi da un’analisi macro per poi scendere nel dettaglio dei singoli prodotti”, spiega Caroni. “Utilizziamo solo classi istituzionali e lavoriamo in architettura aperta con circa 40 Sicav. Attualmente i portafogli sono investiti in circa 100 tra fondi ed ETF. Diamo una grossa importanza al concetto di liquidabilità dei comparti in modo da garantire ai nostri clienti la possibilità di rimborso nel breve”.
Per quanto riguarda invece il servizio di consulenza avanzata le gestioni dedicate BCC Roma fa uso delle classi retail, seguendo, anche in tal caso, il principio dell’architettura aperta che, attraverso la selezione effettuata, mette a disposizione della clientela portafogli modello costruiti attingendo ad un universo di circa 600 fondi 'Best in class'. Inoltre per maggiore equità le commissioni riconosciute alla Banca dalle Sicav vengono restituite ai clienti finali. Inoltre la Banca non applica commissioni di entrata ed uscita nei fondi, come anche nei rapporti di Gestione Patrimoniali. “Tutti coloro che si avvalgono del servizio di consulenza avanzata sono seguiti da consulenti finanziari certificati EFPA per offrire un servizio di qualità garantita”.
Inoltre BCC Roma fa uso anche di strumenti passivi. “Stiamo incrementando l’uso di ETF in portafoglio per diversi motivi. Primo fra tutti, gli scarsi risultati che hanno ottenuto le strategie attive negli ultimi anni: ormai sono rimasti pochissimi gestori attivi capaci di battere il benchmark. Secondo, per ridurre i costi di gestione e offrire un fair price al cliente finale. Ultimo, ma non per importanza, gli ETF sono uno strumento molto dinamico e ci permettono di implementare strategie long short senza fare uso di strumenti derivati”.
Ultimo tassello della Banca sono gli investimenti socialmente responsabili. “Mi aspetto un’ampia diffusione di queste soluzioni d’investimento in virtù delle politiche europee che stanno prendendo piede. Non escludo che in un futuro prossimo nei questionari MiFID si inserisca una domanda che tenga conto di questo aspetto”, spiega Caroni. “Noi siamo una banca del territorio e abbiamo anche una missione sociale. Per questo motivo abbiamo sviluppato due linee che investono secondo questi criteri con un pricing del tutto innovativo. Abbiamo deciso, per non deprimere il rendimento di queste linee, di non percepire commissioni assolute, ma solo percentuali e nulle in caso di rendimenti negativi”.