Focalizzarsi sui dati può offrire diversi benefici, ma non è sufficiente. Serve equilibrio tra la componente quantitativa e la profondità dell’analisi tradizionale. Secondo Fabio Mori, team Multimanager Investments, Eurizon, investire in un'azienda significa conoscerne il modello di business e la strategia, “mentre le soluzioni puramente quantitative tendono a concentrarsi sulla performance del titolo, perdendo il collegamento con l’economia reale”. Questo approccio, sebbene utile in termini di diversificazione e gestione del rischio, può quindi mancare di profondità analitica e rischia di accumulare sottoperformance su orizzonti temporali più lunghi. “La valutazione costante delle performance e il monitoraggio dei rischi impongono limiti alla gestione attiva, rendendo cruciale l’equilibrio tra diversificazione e focus strategico per ottenere risultati sostenibili nel tempo”, afferma Mori. Un turnover elevato può incidere significativamente sui costi dei prodotti, soprattutto nei mercati del credito, dove la gestione attiva richiede attenzione particolare. Pertanto, “soluzioni con basso turnover, costi contenuti e portafogli concentrati risultano spesso più efficaci nel lungo periodo, permettendo di mantenere un focus sulle società piuttosto che sui singoli titoli”, è il parere dell’esperto.
3/5