L’head of fixed income di Kairos spiega ai microfoni di FundsPeople l’impatto del ciclo di rialzi operati dalle banche centrali sul settore e indica come si intravveda “la fine di questo percorso”.
Unisciti a FundsPeople, la community con oltre 200.000 professionisti dell'asset management. Accedi a tutti i nostri servizi esclusivi: newsletter giornaliera, breaking news, archivio riviste mensili, speciali e libri.
Il 2022 ha rappresentato un passaggio “rivoluzionario” per il mercato obbligazionario, interessato da una stretta creditizia senza precedenti da parte delle banche centrali. Un punto di svolta storico “non soltanto per la dimensione e per la numerosità dei rialzi, ma anche per la velocità con cui si sono susseguiti”, afferma Rocco Bove, head of fixed income Kairos Partners SGR, raggiunto da FundsPeople in occasione del Salone del Risparmio 2023.
I rialzi dei tassi, dunque hanno rappresentato “un terremoto” per questo segmento “con curve che sono cresciute molto velocemente, e sono andate prima ad appiattirsi e poi a invertirsi” afferma Bove che sottolinea come, oggi, “a distanza di 15 mesi si intravvede la fine di questo percorso, e ci si avvia verso la seconda metà del 2023 che dovrebbe rappresentare il momento in cui le banche centrali allentano la presa sulla politica monetaria in qualche modo chiudono la fase di rialzo per passare una fase più attendista in cui protagonista tornerà a essere il ciclo economico”.