BPM-Banco Popolare, al via una fusione che dovrebbe arrivare entro fine febbraio

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foto:flickr:creative commons

La fusione tra BPM e Banco Popolare si dice sia a buon punto. Tanto che si dovrebbe trovare un accordo già entro la fine del mese. E questa sarebbe la prima aggregazione bancaria italiana del 2016. Nell’aria aleggia ottimismo e una scadenza possibile potrebbe essere la fine del mese di febbraio. Al convegno Assiom Forex di sabato scorso l’amministratore delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, ha fissato un orizzonte temporale simile a quello stabilito dall’ad di BPM, Giuseppe Castagna. Sul tavolo c’è ancora però anche l’ipotesi di integrazione con Ubi Banca.

Ma quali sono i punti critici?

La fissazione dei concambi e la governance. BPM vorrebbe infatti qualcosa di più “in termini di parità di governance”, fanno sapere fonti vicine al dossier. Il consiglio di gestione di BPM per l’approvazione dei risultati 2015 è fissato per il prossimo 8 febbraio, il giorno successivo sarà la volta del CdA del Banco Popolare. Gli stessi vertici delle due banche durante il Forex di sabato scorso avevano indicato di febbraio come mese decisivo. Lo schema dell’operazione che si è venuto a creare nelle scorse settimane prevedeva, nell’ambito di una governance di tipo monistico, un CdA composto da sette consiglieri espressione di BPM e nove di Banco Popolare oltre a tre indipendenti. Ma c’è anche chi dice che si potrebbe arrivare a una parità assoluta di otto consiglieri a testa più tre indipendenti.

Non dovrebbe essere in discussione l’assetto principale di vertice che vede, oltre a Castagna amministratore delegato, Carlo Fratta Pasini, attuale presidente del CdA del Banco Popolare, alla presidenza del nuovo gruppo. In tema di concambi, la richiesta di BPM è di arrivare a un’operazione alla pari per non restare penalizzata. Su questi due aspetti le squadre di vertice stanno insomma lavorando in stretto contatto con gli advisor, Lazard e Citi per BPM, Mediobanca, Bofa Merrill Lynch e Colombo & Associati per il Banco Popolare. Infine, gli istituti starebbero lavorando a una proposta che trovi il gradimento della BCE.