Cala la raccolta dei liquid alternative UCITS. Ma l’Italia è campione di raccolta

Alex_Merla
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Il 2015 è stato caratterizzato da una raccolta globale record di 62,1 miliardi di euro per gli UCITS alternativi. Mentre nei primi otto mesi del 2016 questo dato è sceso fino ad arrivare al di sotto dei 10 miliardi. L’Italia è stato uno dei principali mercati in Europa in termini di raccolta netta sui fondi liquid alternative, seguito da Regno Unito, Svizzera, Francia, Germania e Spagna. Parola di Alex Merla, head of business development Southern Europe and Latam di Lyxor AM. Che spiega: “il rallentamento della raccolta rispetto al 2015 è avvenuto più per le incertezze legate all’andamento dei mercati e a fattori macroeconomici, che hanno portato a una riduzione dell’esposizione verso i fondi tradizionali. Per esempio, i fondi azionari hanno subito degli outflows di circa 60 miliardi da gennaio a luglio 2016. Riteniamo che molti investitori, visto le incertezze dei mercati, abbiano adottato un approccio più conservativo di tipo wait and see”.

Nonostante questo i dati dei fondi liquid alternative sono sempre positivi e destinati a crescere, fa sapere l’esperto, “in quanto l’esposizione alle asset class tradizionali è limitata a causa delle eccessive valutazioni di azioni e obbligazioni nei principali mercati sviluppati. Il crescente interesse verso i liquid alternative deriva proprio dalla necessità di diversificare e decorrelare i portafogli”. L’approccio long/short consente al gestore di essere più flessibile nelle scelte di investimento e proteggere i portafogli. Afferma Merla: “in particolare per quanto concerne il mercato italiano da inizio anno stiamo osservando un crescente interesse verso i fondi merger & arbitrage e i fondi CTA, da sempre considerati ottimi strumenti di diversificazione”.

I fondi M&A infatti consentono di accedere a dei rendimenti molto interessanti derivanti dagli spread di società oggetto di operazioni di acquisizione. Un portafoglio ben diversificato può contribuire a rendimenti del 6-8% nei prossimi 12 mesi a fronte di una volatilità del  4-5%, il tutto su un portafoglio di azioni molto liquide. “Inoltre questi sono molto decorrelati dai fondi azionari tradizionali. I fondi CTA invece danno la possibilità di inserire in un portafoglio standard dei motori di performance molto decorrelati dalle principali asset class, che possono risultare premianti in periodi di forte stress sui mercati come è capitato a gennaio 2016 e nei giorni successivi al Brexit. Infine stiamo assistendo a un forte interesse verso strategie alternative al fixed income, in particolare a gestori Fixed income arbitrage e LS Credit”.

Intanto Lyxor AM ha appena lanciato per la clientela istituzionale e per il ramo private (attraverso la piattaforma di Intesa San Paolo Private banking) il fondo Lyxor Evolution Fixed Income Fund ("Evolution"), obbligazionario alternativo multi-manager con liquidità giornaliera, conforme alle regole della direttiva UCITS. Il prodotto combina assieme cinque diverse strategie di investimento di altrettante case di gestione internazionali: Goldman Sachs per il settore obbligazionario governativo,Muzinich per la parte dei titoli high yield, Finisterre per il debito dei mercati emergenti, PIMCO sui mortgage backed securities (titoli frutto di cartolarizzazioni di crediti) e la stessa Lyxor, con una sua strategia denominata Cta Espilon. Il comparto sta per essere autorizzato anche al retail. Soglia minima di ingresso: 10 mila euro. Contenuti i costi delle commissioni di gestione: 1,2% per gli istituzionali e 1,5% per il retail.