Il country head presenta gli elementi distintivi del modello di business della società ginevrina. Obiettivo: consolidare la posizione di leadership in Italia con servizi personalizzati per le esigenze sempre più complesse della clientela.
Per accedere a questo contenuto
Indipendenza. Visione a lungo termine. E una proposta di soluzioni di investimento disegnate sulle esigenze della clientela, al di là delle mode del momento. Sono questi gli elementi chiave del DNA di NS Partners. Qualità distintive con cui il gestore patrimoniale punta a consolidare la propria posizione di leadership nel mercato italiano. “Siamo nati a Ginevra nel 1964 per iniziativa dei due fondatori Beat Notz e Christian Stucki, menti visionarie che hanno immaginato un nuovo concetto di gestione patrimoniale. In sessant’anni ci siamo evoluti molto, anticipando i cambiamenti dell’industria. Ma manteniamo fede allo spirito originario: essere gestori indipendenti in grado di selezionare le migliori strategie e offrire soluzioni realmente bespoke per i clienti”, spiega in un’intervista a FundsPeople Giacomo Calef, country head in Italia del gruppo che a oggi gestisce 11 miliardi di franchi svizzeri, con sette uffici nel mondo e oltre 120 dipendenti qualificati.
Fattori distintivi
Il modello di business si basa su tre pilastri: gestore patrimoniale, asset manager e management company. Attività complementari che combinandosi compongono un’offerta di servizi finanziari a tutto tondo. Inizialmente, il focus era rivolto alla gestione privata e ai fondi alternativi. NS Partners è stata, infatti, tra le prime società a dare accesso alla clientela wealth ai fondi hedge, un segmento di mercato che alla fine degli anni Sessanta era generalmente precluso a questa tipologia di investitori. “Si tratta di un’eredità tuttora viva, grazie al nostro team di selezione di strategie alternative per i fondi di fondi”, osserva Calef.
In seguito negli anni il business si è ampliato: all’attività di gestione patrimoniale e selezione di fondi si sono affiancati la gestione di portafogli UCITS sviluppati internamente e la management company con sede a Lussemburgo. “Oggi disponiamo di un team alternativo e di un team long-only concentrato sulla gestione attiva. Inoltre, dal 2020 alcune strategie della casa sono disponibili al collocamento degli investitori istituzionali. Infine, la nostra ManCo lussemburghese offre soluzioni white label e servizi ai gestori terzi per la strutturazione di veicoli d'investimento personalizzati”, spiega il manager.
In questo percorso di evoluzione, la visione del gruppo è rimasta coerente con la mission di gestore patrimoniale indipendente, provider di soluzioni diversificate e su misura. “Ci posizioniamo come un punto di accesso privilegiato per gestori non in vista e fondi non facilmente accessibili. La nostra ambizione è essere un partner di fiducia per gli investitori e siamo per natura incentrati sul cliente. La nostra cultura private ci ha insegnato che i bisogni di ogni investitore sono diversi, rifiutando l’approccio ‘one size fits all’”, dice Calef. “L’orizzonte di investimento è di lungo periodo, con un'attenzione particolare alla limitazione del rischio di ribasso e alla conservazione del capitale”, prosegue. “Puntiamo a cogliere le tendenze più importanti, invece, di seguire la chimera del market timing. In più, la nostra struttura agile ci rende molto reattivi per adattarci ai costanti cambiamenti dei mercati”, afferma il country head Italia.
Centralità dell’Italia
Il mercato italiano ricopre un ruolo centrale nei piani di sviluppo internazionali di NS Partners. I private banker che operano nella sede di Milano si rivolgono a una clientela sofisticata di high net worth individual e famiglie di imprenditori i cui portafogli oscillano tra 1 e 10 milioni di euro. Secondo Calef le esigenze di questo target di investitori italiani non trova un’adeguata risposta nelle grandi banche e reti di consulenza, che per gli elevati volumi d’affari applicano economie di scala e tendono a standardizzare i servizi. E parimenti, per caratteristiche patrimoniali, questo segmento difficilmente si affaccia al mondo dei family office. Questa scelta di target ha un vantaggio: i clienti selezionati da NS Partners possono beneficiare di una merce preziosa e sempre più rara: il tempo. “Il target a cui ci rivolgiamo ci permette di avere un numero limitato di clienti, a cui possiamo dedicare maggior tempo e risorse. In Italia siamo il riferimento per diverse famiglie di imprenditori. In molti casi li accompagniamo nelle scelte di investimento da più generazioni. Un fatto che ci riempie di orgoglio e che testimonia il successo del nostro modello di business che viene ripagato dalla fedeltà dei clienti”, afferma Calef.
“Non lavoriamo sul breve termine, ma con un respiro di medio-lungo periodo, al di là della mera logica di collocamento del fondo più di moda. Siamo creatori di soluzioni d'investimento. La nostra gamma di strategie è affinata per soddisfare le reali esigenze di investimento”, prosegue il manager. “Inoltre, per coprire a 360° i bisogni dei clienti, ci avvaliamo delle competenze esterne. Il nostro network comprende professionisti di standing elevato per esigenze di tipo legale e fiscale, affrontando tematiche complesse di successione e passaggio generazionale”, dice Calef.
Navigare l’incertezza di mercato
La filosofia di lungo termine del gestore si riflette anche nelle scelte di investimento. Nell’attuale fase di volatilità con per il rallentamento della crescita negli Stati Uniti e in attesa dei tagli dei tassi della Fed, mentre sullo sfondo si registra un aumento del rischio geopolitico e politico per elezioni negli Usa di novembre, Calef consiglia di restare focalizzati sui dati macro: inflazione e crescita. “I rischi politici e geopolitici sono difficili da conteggiare in portafoglio, quindi è importante concentrarsi su ciò che è maggiormente prevedibile. L’inflazione è alla base delle mosse di politica monetaria delle banche centrali. E queste impattano sulle valorizzazioni degli asset finanziari. Sia negli Stati Uniti sia Europa l’inflazione è in rallentamento, ma resta vischiosa. Per noi l’inflazione rimane un rischio centrale”, dice Calef.
L’altro grande rischio, che si è materializzato in parte nel sell-off azionario di inizio agosto, è la concentrazione delle performance di mercato nelle big tech statunitensi, che stanno capitalizzando il trend dell’intelligenza artificiale (IA). L’incognita è che gli ingenti investimenti in IA non si tradurranno per tutte le aziende in un aumento della produttività e ricavi, o per lo meno non nell’immediato. “L’IA è un trend strutturale e sicuramente avrà effetti dirompenti. Ma creerà vincitori e vinti. E non tutte le società vinceranno questa sfida materializzando dei rendimenti borsistici”, dice Calef. Di fronte a un mercato polarizzato sulle Magnifiche Sette, Calef ribadisce l’importanza della diversificazione: “Per andare oltre le big tech bisogna diversificare settorialmente, puntando ad esempio sulle utilities, che potrebbero beneficare dell’allentamento dei tassi, o sul value europeo o ancora sulle aziende dell’healthcare per le loro qualità difensive”, conclude l’esperto.