Chi sono e cosa vogliono gli investitori istituzionali italiani

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Jon Tyson, Unsplash

Tratto dalla rivista numero 34 Funds People – Sezione Istituzionali.

L'universo degli investitori istituzionali in Italia è complesso e variegato. Stando ai dati del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali, confluiti nel sesto report annuale "Investitori istituzionali italiani: iscritti risorse e gestori per l’anno 2018", alla fine del 2018 lungo lo Stivale operavano 392 investitori istituzionali: 88 fondazioni di origine bancaria, 20 casse professionali privatizzate, 33 fondi negoziali e 251 fondi preesistenti. Ad essi si aggiungono altri 320 soggetti tra casse e fondi di assistenza sanitaria integrativa.

Patrimoni e flussi
Nonostante la pesante crisi finanziaria, negli ultimi 12 anni il patrimonio degli investitori istituzionali ha registrato un costante incremento. Nel caso dei soggetti operanti nel welfare contrattuale (fondi negoziali, preesistenti e casse sanitarie), in quello delle libere professioni (casse privatizzate) e nel welfare di prossimità o territoriale (fondazioni di origine bancaria) a fine 2018 gli asset ammontavano a 243,2 miliardi di euro, dei quali circa 112 affidati a gestori professionali tramite mandati e 52,9 investiti direttamente in OICR e FIA.

Le masse gestite da soggetti operanti nel ‘welfare privato’ (fondi pensione aperti, piani di previdenza individuali e compagnie di assicurazione con il ramo vita), invece, si attestavano a quota 618,4 miliardi di euro. In totale, dunque, un patrimonio di 861,6 miliardi, pari a circa il 49,12% del PIL nazionale (1.753.949 milioni). Una cifra di tutto rispetto che restituisce il ritratto di un Paese che inizia a vantare un mercato istituzionale di spessore.

In termini di flussi, l’incremento totale di sistema per il 2018 si è attestato sui 31,2 miliardi, inferiore ai 37,8 del 2017 ma è comunque un ottimo risultato se si considera che l’andamento negativo dei mercati finanziari registrato soprattutto a fine anno ha influito sulle performance complessive degli investitori istituzionali.

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Dove investono
L’esternalizzazione della gestione dei patrimoni mediante acquisti di OICR, FIA, SICAV, ETF e mandati di gestione è aumentata costantemente negli ultimi 12 anni, raggiungendo nel 2018 ben il 68% del patrimonio totale”, ha sottolineato Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali. Tra i principali gestori di mandati in Italia troviamo Eurizon Capital SGR con 177 mandati per 146,5 miliardi di euro di AuM, Generali Investments con 168 mandati per 137,2 miliardi e Amundi SGR con 126 mandati per 46,6 miliardi (dati forniti dalle società, al 31 dicembre 2018).

L'articolo completo è disponibile sulla rivista n. 34 (novembre 2019) di Funds People Italia. Per iscriversi e riceverla cliccare qui