Chi vince e chi perde con la MiFID II?

bilancia
autor: Procsilas Moscas, flickr, Creative Commons.

Uno dei punti più controversi dell'ultima revisione della MiFID II - la direttiva che disciplina il mercato degli strumenti finanziari dell'Unione europea -  è la proposta di vietare l'uso delle commissioni per pagare le analisi da parte di terzi. Una proposta che potrebbe avere un impatto significativo nel settore degli investimenti e dell'asset management. Gli esperti di Integrity Research - società americana specializzata nel campo degli investimenti - ha deciso di andare a fondo nella questione, al fine di determinare chi vincerebbe e chi perderebbe, se la proposta venisse approvata.

Chi vince

Secondo Michael Mayhew, presidente di Integrity Research, i possessori di asset beneficerebbero maggiormente della nuova norma: "Sia la FCA come ESMA sostengono che i proprietari di asset (fondi pensione, compagnie di assicurazione e investitori retail) hanno pagato troppo in commissioni per le analisi esterne che utilizzano i gestori di investimento perché queste commissioni non sono gestite in modo efficiente". Tuttavia, Mayhew ritiene che costringere le SGR ad utilizzare le proprie risorse per pagare questa analisi non implica necessariamente che questa spesa potrebbe ridursi, anzi potrebbe supporre un incremento dei costi di gestione.

Infatti, Mayhew prevede che le società di gestione più grandi potrebbero scegliere di pagare l'analisi e guadagnare quote di mercato a scapito dei concorrenti più piccoli, per i quali le analisi esterne sarebbero molto più costose. "É possibile che si verifichi un certo consolidamento nel settore e che le principali firme d'investimento assorbano le altre più piccole a causa di un aumento dei costi connessi all'attuazione della MiFID II". 

Un terzo gruppo che potrebbe trarne vantaggi è quello dei fornitori di software, per il quale la nuova direttiva europea apre un'interessante opportunità di business nel settore dei servizi di amministrazione e gestione di analisi esterna.

Chi perde

Ma non tutti sono vantaggi. Come già accennato, i gestori più piccoli potrebbero essere particolarmente penalizzati dal divieto di finanziare le analisi esterne con le commissioni, perché l'impatto dei costi sarà molto maggiore rispetto alle SGR più grandi" una situazione che ostacolerà anche la nascita di nuove società di gestione", spiega Mayhew.

Anche le banche di investimento e le società di ricerca indipendenti vedranno il proprio business ridursi per i probabili tagli al budget che le SGR dedicano adesso all'analisi. Tuttavia, secondo diverse indagini condotte da Integrity Research, non tutte queste società saranno colpite allo stesso modo. "É probabile che le banche di investimento specializzate in alcuni settori mantengano le entrate generate dai servizi di analisi grazie a questa loro profonda conoscenza", dice Mayhew. Nel caso delle società indipendenti, anche se potrebbero subire una battuta d'arresto a breve termine "nel tempo dovrebbero essere più resistenti di molte banche d'investimento, perché sono più abituate a guadagnare per i propri servizi in maniera disarticolata".

Ma forse l'aspetto più preoccupante della nuova norma è il potenziale impatto sulle small e mid cap e, infine, sugli investitori retail. Nel caso delle prime, i tagli di budget provocheranno meno copertura da parte delle banche d'investimento e delle società di ricerca, provocando alle aziende un aumento del costo del capitale. Nel caso di investitori, anche se potrebbero beneficiarsi di una riduzione del costo delle analisi, ci sono altri due fattori che potrebbero essere molto più dannosi.

Come spiega Mayhew, "numerosi studi accademici hanno dimostrato che le società di gestione più piccole tendono a generare rendimenti migliori rispetto a quelle più grandi. Tuttavia la MiFID II rischia di favorire il consolidamento dei gestori più piccoli, che alla fine si tradurrebbe in rendimenti peggiori".  L'esperto ritiene anche che meno concorrenza nel settore del risparmio gestito potrebbe finire per causare un aumento delle commissioni di gestione. "Quello che ci preoccupa della proposta della MiFID II è che, probabilmente, le conseguenze impreviste potrebbero avere un'incidenza molto più forte degli stessi benefici ricercati dalla normativa", conclude.