Cina, Europa e Italia: ecco i mercati azionari dove puntare

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Nel mese di maggio, scriveva Bloomberg, la crescita dell’Eurozona è stata a singhiozzo. Persiste la debolezza della manifattura cinese. Resta “tiepida” la ripresa americana, nonostante i dati positivi sul lavoro. A un mese di distanza i segnali sembrano positivi. L'andamento dei mercati non è certo ancora chiaro, ma secondo Filippo Casagrande, responsabile investimenti di Generali Investments Europe, ci sono delle opportunità interessanti da tenere sotto la lente d'ingrandimento. Una su tutte la stessa Cina. "Negli ultimi due anni abbiamo ricercato il concetto di diversificazione attraverso vari veicoli e la Cina, sia dal punto di vista del corporate bond che dell'azionario, ci sembra ancora oggi un ottimo investimento.

A seguito della crescita molto forte del mercato azionario cinese degli ultimi nuove mesi, abbiamo cercato di capire quale potrebbe essere l'effetto di ricchezza che questo aumento rappresenta e quanto potrebbe essere rispeso dai consumatori e dai cinesi facoltosi. Siamo riusciti a tira fuori delle cifre significative: la stima si attesta a un paio di trilioni di dollari. Nel contesto non è importante tanto l'entità della somma, bensì quanto di questa stessa cifra potrebbe essere reinvestito. Noi crediamo che una parte interessante potrebbe confluire in alcuni settori del mercato azionario europeo, che in assoluto si presenta molto più cheap e a buon prezzo. Nello specifico - continua Casagrande - su alcuni determinati settori, come il lusso e l'entertainment. Bisognerà capire come i cinesi spenderanno il loro tempo in Europa, tra viaggi e strutture turistiche, un settore che secondo noi è molto appetibile".  

Sul versante dell'Eurozona invece, bisogna fare i conti con gli accordi finora mancati in Grecia e il rallentamento dei mercati emergenti dell'Est. Sul primo fronte Casagrande rassicura gli investitori: "Continuo a pensare che qualunque sia l'outcome di questa vicenda, la situazione greca va affrontata, ma nel lungo periodo. Mi sembra che la volontà di farlo ci sia da entrambi gli interlocutori. Ad ogni modo la crisi greca non deraglierà né la crescita economica europea né le singole riforme che alcuni Paesi hanno già messo in atto. Del resto basta guardare i mercati: attualmente non prezzano l'uscita della Grecia dall'euro". 

Per quanto riguarda i mercati dell'Est, per il manager di Generali serve una conoscenza profonda, prima di qualsiasi investimento. "La Russia si attesta a -3,8% e sta attraversando una fase di recessione. Anche altri Paesi come la Repubblica Ceca, che pur ha in essere diverse riforme, stanno subendo un rallentamento. La migliore strategia è conoscere bene la bilancia dei pagamenti, altrimenti investire in Paesi con potenzialità positive può rivelarsi meno proficuo, soprattutto se si tratta di investimenti espressi in valuta locale, laddove il dollaro tiene tuttora banco".  

Ottimismo invece per il mercato italiano"Credo sia uno dei più promettenti in ambito azionario, per vari motivi. L'Europa si profila come il mercato che ha sorprese migliori in termini di crescita. E non solo nell'arco dell'anno ma soprattutto in vista del 2016. L'Italia ha un DNA di imprenditori capaci di raccogliere i loro frutti nei prossimi anni: le aziende italiane potrebbero presto prendere quote di mercato all'estero e diventare globali. Il Paese va nella giusta direzione. Ma bisogna sempre legare le politiche di un singolo Stato al contesto europeo. Qualcosa di certo sta succedendo: l'importante è continuare sulla scia non solo del buon momento economico che stiamo vivendo, ma anche delle riforme istituzionali già intraprese".