Cirenei (Soprarno SGR): "Siamo noi artigiani a fare tendenza"

Pietro Cirenei
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Ricercare il valore nel corso di un ciclo economico, individuare i settori sottovalutati che dovrebbero conseguire performance superiori alla media in relazione ai rischi assunti. Comprare ciò che si conosce e si capisce, individuando temi d’investimento che possano rappresentare storie di successo nel medio termine e su cui viene fatta una continua analisi dell'evoluzione della tematica. Sono i tre elementi fondamentali su cui si basa la filosofia d’investimento di Soprarno SGR.

La boutique indipendente fiorentina, nata oltre dieci anni fa, non smette infatti di pensare che la produzione ha ancora un valore ben preciso. “In tutti i settori economici soggetti a spinte aggregative, agiscono delle forze economiche che spingono all’efficienza e all’appiattimento dell’offerta (banche, auto, acciaio, prodotti alimentari), e ve ne sono altre che intendono ricercare la qualità”, dice perentorio l’amministratore delegato Pietro Cirenei. “Se gli investimenti devono diventare dei grandi certificates indicizzati all’andamento di mercati mondiali e da cui sono escluse le aziende nelle fasi iniziali di sviluppo, allora non c’è spazio per le boutique (o gli artigiani come noi ci definiamo) e tutti avranno il conto presso una banca di grandi dimensioni, acquisteranno auto categoria media, compreranno acciai non speciali e private label della grande distribuzione alimentare; oppure qualcuno – e bastano pochi – continuerà a volere servizi e prodotti non di massa, migliori e di qualità superiore, e questo lo aiuterà ad ottenere qualcosa di meglio, dove la produzione ha ancora un valore”.

Siamo noi artigiani che sviluppiamo le tendenze fondamentali”, continua il manager. “Perché una rete bancaria debba vendere un prodotto standardizzato è una domanda che andrebbe 'girata' alle banche: poche diversità, portafogli accentrati decisi dalle direzioni commerciali ed eventi prestigiosi (ad esempio partecipazioni a tornei di golf) come sinonimo di private banking, come già avveniva nel 2000. Facciamo scendere i costi della distribuzione perché non c’è più posto per pagare così tanto”.

Da qui non si può non pensare alla normativa europea, MiFID II, che ha appena compiuto un anno e alle rendicontazioni che le società stanno già redigendo. “Il nocciolo della questione nella regolamentazione è: ‘caro produttore/distributore di servizi finanziari,  sii serio , fai prodotti che servano, non far pagare costi eccessivamente elevati (o dillo chiaramente che stai facendo pagare dei costi elevati), e soprattutto non farti pagare troppo per cose che in realtà non fai’. Perciò il problema lo hanno le grandi organizzazioni che devono costruire un sistema ipercomplesso di regole e procedure interne per nascondere il fatto che si continuano ad offrire prodotti troppo cari e standardizzati – sia chiamandoli prodotti sia consulenza. Noi continuiamo ad offrire i nostri prodotti con chiarezza, semplicità e costi relativamente ridotti (dato che certamente i costi di compliance rimangono molto contenuti)”, sottolinea Cirenei.

Pochi prodotti ma buoni, insomma. Non a caso la società si è aggiudicata il marchio Funds People 2018 per i fondi con rating Consistente Soprarno Inflazione + 1,5% e Soprarno Relative Value, entrambi prodotti alternativi. “Ci stiamo muovendo su diversi fronti ma, essendo una realtà di piccole dimensioni, cerchiamo di non essere dispersivi e di indirizzarci verso quella tipologia di clientela (sia istituzionale che retail) che è maggiormente interessata alla qualità del prodotto e alla relazione diretta con i fund manager. In particolare per il 2019, oltre ai tradizionali eventi e lanci pubblicitari sulla stampa specializzata, verrà lanciato un progetto di consulenza dedicato a tutti i collaboratori e ai loro famigliari, di un gruppo industriale fortemente radicato sul territorio del centro-nord”, anticipa l’amministratore delegato.