Come si seleziona un fondo ESG?

Gianluca D'Alessio
Gianluca D'Alessio, foto ceduta (FIA AM, FARAD Group)

All’interno dell’offerta di fondi ESG, bisogna prestare forte attenzione e saper distinguere i prodotti ed i gestori che sono autenticamente ed intrinsecamente sostenibili, da quelli che hanno adottato delle operazioni di window dressing con l’intento di far rientrare il proprio fondo all’interno dei radar ESG e di cavalcare il trend in corso sulla tematica SRI. 

In questo contesto, FIA Asset Management ha sviluppato un modello interno di scoring ESG, che permette alla società di smascherare molteplici situazioni di greenwashing. “Facciamo uso di un proprietario "GreenEthica Data”, il quale raccoglie le migliori strategie sostenibili disponibili sul mercato europeo dei fondi di investimento”, spiega Gianluca D’Alessio, portfolio manager di FIA Asset Management, Società di Gestione di FARAD Group.

“La nostra analisi dei fondi prende in considerazione sia parametri di natura qualitativa che quantitativa. Occorre distinguere infatti tra gestori che si avvalgono di un mero criterio di esclusione all’interno del loro universo investibile, basato su bassi punteggi ESG derivanti da analisi di provider esterni, e gestori che applicano una propria strategia di selezione di titoli basata su specifici criteri interni di sostenibilità ed eticità”. Analizzare il background del gestore e del team di gestione può portare un valore aggiunto ai fini della ricerca: “un gestore specializzato in investimenti sostenibili con un track-record di lunga durata è sicuramente da preferire ad un altro con scarsa esperienza in tale settore”. 

Un numero sempre maggiore di gestori predispone alla fine di ogni anno un report di sostenibilità, dove viene presentata la performance extra-finanziaria degli investimenti effettuati. “A titolo di esempio, alcuni gestori presentano la riduzione di emissioni di CO2 raggiunta dalle società detenute in portafoglio o, ancora, le installazioni di pannelli solari. Questi rapporti permettono di avere maggiori informazioni a sostengo delle scelte di investimento”, spiega il gestore. “A seguito dell’analisi attraverso il nostro modello ESG, solo i fondi con scoring superiori a 3,5 (su una scala di 5) sono considerati come ammissibili all’interno del database GreenEthica Data, ma questo rappresenta solo il primo step di screening negativo all’interno del processo di investimento SRI di FIA”.

Ciascun fondo viene inoltre analizzato e categorizzato in base alla contribuzione degli investimenti sottostanti a ciascuno dei 17 Sustainable Development Goals (“SDG”). “In questo modo, accanto ai risultati di natura finanziaria dei nostri portafogli, siamo in grado di fornire ai nostri clienti anche l’indicazione dell’allineamento dei loro portafogli agli SDG Goals, e possiamo fornire loro dei portafogli costruiti specificatamente con l’obiettivo di contribuire ad uno o a molteplici degli SDG”, conclude D’Alessio.