Consultinvest SGR: "Potenzieremo la nostra offerta con prodotti particolarmente adatti a gestire fasi di volatilità"

Consultinvest_Team
Giorgio Fata

Nei prossimi mesi ci sarà un cambiamento significativo nelle politiche di Fed e BCE che gradualmente ridurranno gli stimoli monetari immessi sul mercato dopo la grande crisi finanziaria. Inoltre ci saranno eventi come le elezioni in Italia (dall’esito quanto mai incerto) e le negoziazioni sulla Brexit che porteranno ulteriore incertezza. Pur essendo il quadro economico positivo, "ci aspettiamo che il mercato possa avere delle fasi di volatilità significative e ben superiori rispetto ai livelli straordinariamente bassi degli ultimi mesi", spiega Maurizio Vitolo, amministratore delegato di Consultinvest SGR. "Per questo sarà necessario un approccio pragmatico ai mercati, meno legato alle tendenze di medio periodo e più rivolto a gestire opportunisticamente le fasi di volatilità che si presenteranno". E continua: "Nei prossimi mesi crediamo che saranno particolarmente interessanti strategie flessibili e non esclusivamente direzionali, come ad esempio long/short. Anche se la nostra gamma di prodotti da sempre ha queste caratteristiche, stiamo lavorando per potenziare la nostra offerta con prodotti particolarmente adatti a gestire fasi di volatilità". 

In controtendenza rispetto al mercato
Lo stile di gestione che guida le scelte di investimento della SGR è caratterizzato dalla ricerca di titoli o segmenti di mercato le cui valutazioni siano inferiori a quella reale. "Questo è quello che fa qualunque gestore, ma ci distinguiamo perché a volte troviamo delle idee di investimento interessanti in situazioni in cui la maggior parte del mercato è invece pessimista. Per questo spesso ci troviamo a fare scelte in controtendenza rispetto al mercato e quindi abbiamo un approccio contrarian. Inoltre, non ci sentiamo vincolati agli indici di mercato e quindi, quando si presenta l’opportunità, adottiamo uno stile flessibile e opportunistico", spiega il manager.

Per la società, il settore dell'asset management italiano è caratterizzato da un lato dalla presenza di grandi gruppi che cercano di offrire una gamma completa, di raggiungere economie di scala aumentando le masse e di rivolgersi sempre più all’esterno e non solo alle reti captive. "Vediamo una generale focalizzazione sulle classi di attività e sulle strategie su cui si ritiene di avere un vantaggio competitivo, delegando a terzi i mercati che richiedono competenze più specialistiche. Le società di medio piccole dimensioni invece sono più orientate alla innovazione e alla proposta di strategie originali che si possono differenziare rispetto a quelle più tradizionali e che possono essere complementari in una allocazione di portafoglio complessiva".

 

Nella foto da sinistra: Paolo Longeri, Enrico Vaccari, Maurizio Vitolo, Massimo Verzani e Gabriele Montalbetti.