Il responsabile dell'analisi macro dell'asset manager italiano non vede alcun ostacolo che possa portare a una recessione nel breve termine. "Attenzione a non confondere una correzione naturale con la fine del trend rialzista. Se ci fossero dei ribassi, sarebbe un'opportunità per comprare".
"Siamo in un mercato rialzista noioso. Il rischio più grande, in questo momento, è non riuscire a cogliere l'occasione a causa di un atteggiamento troppo difensivo". Questo è il messaggio inviato agli investitori da Andrea Conti, head of macro analysis di Eurizon. Conti vede una prospettiva macroeconomica abbastanza positiva per i prossimi mesi, a sostegno della sua visione rialzista sia in ambito obbligazionario sia azionario. "Per la prima volta in quasi quattro anni la crescita e l'inflazione sono tornate a livelli normali. Ecco perché siamo in un mercato noioso, perché siamo tornati alla normalità", insiste.
In questo momento il mercato è costoso? "Non posso dire il contrario. Sì, alcune componenti dei titoli azionari stanno già scontando la crescita degli utili, ma questo è un aspetto naturale di qualsiasi mercato rialzista", afferma. Il problema, a detta dell'esperto, è cercare di fare market timing. "Se tutti aspettano una correzione, questa non arriverà mai", insiste. Inoltre, se dovesse verificarsi una correzione, Conti ritiene che sarebbe un'opportunità per aggiungere asset di rischio. "Attenzione a non confondere una correzione naturale con la fine del trend rialzista", avverte.
Questo scenario di base ottimistico si riflette anche nelle previsioni sui tassi di interesse nei mercati sviluppati. "Anche se non ci fosse più deflazione da questo momento, non c'è motivo di mantenere i tassi al 5% negli Stati Uniti e al 4% in Europa", sostiene. Per Conti, le banche centrali dovrebbero entrare in una fase di normalizzazione monetaria. "Si tratta di annullare l'eccessivo inasprimento dei tassi d'interesse, non di riportarli a zero", afferma.
Implicazioni per il reddito fisso
Se le previsioni di Conti si concretizzeranno, il passo successivo sarà la normalizzazione della curva dei rendimenti. E questo avrà importanti implicazioni per l'allocazione del reddito fisso. "Gli investitori si stanno concentrando sulla parte breve della curva perché è vero che con l'inversione della curva non sembra esserci alcun valore nell'aumentare la duration", riconosce. "Ma il rischio che gli investitori non considerano è l'orizzonte di medio termine: cosa succederà tra 12 mesi?".
Il problema che l'esperto vede è che i tassi di interesse scenderanno e la parte corta della curva si adeguerà di conseguenza. Ma lo stesso vale per la parte lunga della curva. "Cosa faranno gli investitori con il loro capitale tra 12 mesi? Le scadenze più lunghe non saranno più così interessanti come lo sono ora. Lo stiamo già vedendo", avverte. A questo proposito, Conti raccomanda di cogliere ora i rendimenti della parte più lunga della curva. "Perché, in aggiunta ai rendimenti, si tratta anche di una buona assicurazione contro una fine inaspettata dell'attuale ciclo economico. Anche se questo - conclude - non è il nostro scenario di base".