COP26: gli strumenti finanziari per la lotta al climate change messi in campo dai gestori internazionali

Aaron Burden
Aaron Burden, Unsplash

Il ruolo determinante del settore privato accanto al pubblico nella sfida ai cambiamenti climatici. Questo il messaggio lanciato da vari esponenti di spicco del mondo politico e finanziario dal palco della COP26 di Glasgow. La giornata di lavori di ieri dopo i meeting dei capi di governo ha dato spazio ai tavoli tecnici per arrivare alla chiusura della conferenza il 12 novembre con dei risultati concreti. Per combattere la crisi climatica “servono mille miliardi di dollari all'anno da investire nei Paesi in via di sviluppo", ha dichiarato l'inviato dell'Onu su finanza e clima, Mark Carney, che ha evidenziato inoltre la necessità di sviluppare dei progetti internazionali allineati con quelli nazionali e di "nuove strutture di finanza mista, piattaforme per portare insieme pubblico e privato". Sono andate nella stessa direzione le parole di Rishi Sunak, cancelliere dello Scacchiere di Boris Johnson, che ha definito vitale l’impegno del settore privato nella sfida ai cambiamenti climatici sia in termini di risorse da investire, sia per lo sforzo che le aziende devono compiere per ridurre le emissioni di carbonio.

Ed è nel solco di questa sinergia tra pubblico e privato per contrastare l’emergenza climatica che si situano alcuni lanci di veicoli di investimento con una forte vocazione sostenibile e rivolti ai mercati emergenti che le società di investimento globali hanno deciso di annunciare nella cornice della conferenza scozzese.

BlackRock ha raccolto 673 milioni di dollari per la Climate Finance Partnership (CFP), un veicolo finanziario misto, pubblico-privato, focalizzato sugli investimenti in infrastrutture climatiche nei mercati emergenti, che ha come obiettivo quello di accelerare la transizione globale verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Un consorzio globale di 22 investitori, tra cui governi, enti filantropici e investitori istituzionali, si è impegnato nella raccolta, alla quale hanno aderito diversi partner superando l’obiettivo di 500 milioni di dollari.

OBBLIGAZIONI GREEN

Amundi e International Finance Corporation (IFC), un’entità del Gruppo Banca Mondiale, per affrontare la duplice sfida delle disuguaglianze e del cambiamento climatico hanno concordato di istituire un nuovo fondo per mobilitare fino a 2 miliardi di dollari di investimenti privati in obbligazioni sostenibili dei mercati emergenti che supportino le iniziative di sostegno legate al COVID-19 e promuovano una ripresa dalla pandemia che sia green, resiliente e inclusiva. La strategia Build-Back-Better Emerging Markets Sustainable Transaction("BEST") canalizzerà il capitale degli investitori istituzionali in obbligazioni sostenibili emesse da aziende e società finanziarie nei paesi in via di sviluppo. Ciò a sua volta consentirà̀ un finanziamento ancora maggiore di queste operazioni, rafforzando ulteriormente la classe di attivi e stanziando maggiori risorse in aree prioritarie, come clima e parità di genere. “Questa nuova iniziativa contribuirà a creare un mercato per i fondi obbligazionari sostenibili nei mercati emergenti. Dimostra anche il ruolo guida di Amundi nella finanza responsabile ed è un grande esempio dei vantaggi che derivano dalle partnership di tipo pubblico-privato per gli investitori e per l'intera economia”, ha dichiarato l'amministratore delegato della casa di gestione francese, Valérie Baudson.

La Banca Mondiale tramite l’IFC è stata protagonista anche di una partnership con il Gruppo Allianz per la creazione del Managed Co-Lending Portfolio Program (MCPP) One Planet, portafoglio multisettoriale di finanziamenti nei mercati emergenti allineati all’Accordo di Parigi. I partner del nuovo programma hanno deciso di collaborare alla creazione di una nuova piattaforma globale per investimenti “climate smart”, che fornirà fino a 3 miliardi di dollari ad aziende private nelle aree emergenti. Al fine di accrescere i finanziamenti responsabili sotto il profilo climatico nei mercati emergenti, ai contributi degli investitori si aggiungeranno i fondi propri della IFC.

Il team Development Finance di Allianz Global Investors ha svolto un ruolo fondamentale nella definizione della struttura del veicolo e si occuperà della gestione per conto degli investitori. “L’MCPP One Planet è un valido esempio di come sia possibile accrescere efficacemente il capitale privato destinato agli investimenti sostenibili attraverso la nostra attività di Development Finance” ha detto Deborah Zurkow, global head of Investments di Allianz Global Investors.

De-carbonizzazione per Africa subsahariana

Deutsche Bank e il Green Climate Fund (GCF) hanno firmato un accordo per investire in soluzioni di de-carbonizzazione per l'Africa sub-sahariana. L’intesa impegna il GCF a contribuire con 80 milioni di dollari come investitore di riferimento per un programma di investimenti nelle energie rinnovabili. DWS, l'asset manager indipendente di proprietà maggioritaria della Deutsche Bank, sarà l'entità esecutrice e si è impegnata a contribuire con il 3% del previsto strumento di investimento di 500 milioni di dollari. Il programma infatti sarà implementato dal team di investimenti sostenibili di DWS. Il veicolo di finanza mista, che è riconosciuto come Articolo 9 della SFDR, mira a investimenti in soluzioni energetiche innovative per sostenere la de-carbonizzazione della produzione di energia per l'industria e le famiglie nei paesi dell'Africa subsahariana che hanno confermato il loro sostegno al programma.