BCE, attesa per un meeting che guarda già a fine anno

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Flickr, creative commons

Riflettori accessi sull’imminente meeting della Banca centrale europea nel pieno dell’incertezza per la seconda ondata di contagi da Covid-19 in Europa. Le misure parziali di lock down introdotte in diversi Paesi stanno causando nuovi rallentamenti delle attività economiche, con impatti più che probabili sulle prospettive di crescita e sull’inflazione contenuta.

Non si prevedono cambiamenti nelle politiche monetarie in atto, ma gli investitori sono concentrati sul livello di preoccupazione dell’Eurotower per l’aggravarsi della pandemia. Franck Dixmier, global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, si attende un messaggio forte in attesa di nuove misure entro fine anno: "La BCE non ha bisogno di fare annunci di politica nella sua riunione di ottobre, ma dovrebbe sottolineare la sua volontà di fare interventi futuri a fronte di un deterioramento delle prospettive macroeconomiche", dichiara. “C'è sempre la possibilità che questa settimana la BCE allenti la politica monetaria. Ma è più probabile che si limiti ad accennare a un allentamento per il mese di dicembre”, aggiunge Paul Diggle, senior economist di Aberdeen Standard Investments. È concorde con questa analisi Gero Jung, chief economist di Mirabaud AM, che prevede che Francoforte manterrà un orientamento di politica monetaria ultra-accomodante, creando delle aspettative per un aumento delle misure di Quantitative Easing nel meeting di dicembre. Dello stesso avviso è Peter Allen Goves, Fixed Income research analyst di MFS IM che dichiara: “La BCE potrebbe voler attendere la prossima serie di proiezioni degli esperti e fare un bilancio degli eventi in corso”.

Lo spettro di una doppia recessione

“La maggior parte degli osservatori non è ancora al punto di aspettarsi una vera e propria doppia recessione, ma la BCE potrebbe essere più preoccupata”, sostiene Paul Diggle, mentre Franck Dixmier non esclude una riunione dal tono decisamente pessimista: “l'indice PMI che combina l'attività dei settori dei servizi e dell'industria manifatturiera si attesta a 49,4 in ottobre, in calo rispetto al 50,4 di settembre e al di sotto della soglia dei 50 che separa la contrazione dalla crescita”, avverte.

Alcuni segnali incoraggianti provengono dalle indagini di ottobre delle attività industriali del manifatturiero, che sta nettamente sovraperfomando il settore dei servizi che registra un calo del sentiment per le nuove misure restrittive in molti Paesi europei: “L’indice PMI dell'industria manifatturiera tedesca che è salito a 58 punti, un massimo di 2 anni e mezzo, suggerisce che l'attività industriale sta continuando a crescere”, afferma Gero Jung. Le notizie sul versante dell’inflazione sono invece meno rassicuranti: l'ultima rilevazione IPCA è stata del -0,3% su base annua a settembre (con il core allo 0,2% su base annua). “Le previsioni della BCE a lungo termine sono al di sotto del target e le aspettative di inflazione basate sul mercato rimangono sottotono”, fa notare Allen Goves.

Indizi su nuove misure

L’interesse degli investitori è dunque rivolto a capire se dalla riunione trapelerà qualche indizio su quale forma e portata potrebbe avere un ulteriore alleggerimento delle politiche monetarie previsto per dicembre: “Pensiamo che un QE extra, sotto forma di un ampliamento di 500 miliardi di Euro del PEPP, sia molto probabile”, sostiene Paul Diggle. "Ci aspettiamo un messaggio forte da Christine Lagarde riguardo alla sua disponibilità ad attuare ulteriori misure di sostegno alla fine dell'anno. Queste dovrebbero includere un'estensione del PEPP, spostandone la fine prevista da giugno a dicembre 2021, e un aumento del programma di acquisto della BCE per soddisfare le emissioni sovrane record previste per il 2021, nonché nuove condizioni favorevoli per le T-LTRO”, aggiunge Franck Dixmier. “La flessibilità del PEPP resta fondamentale ed è riuscita a contenere l'ingiustificata frammentazione del mercato e a prevenire un eventuale inasprimento delle condizioni finanziarie. Considerata la possibilità che l’accomodamento monetario della BCE continui, gli spread dei titoli di stato europei dovrebbero rimanere contenuti nel prossimo futuro”, conclude Allen Goves di MFS IM.