Cosa dicono le stelle del risparmio gestito europeo

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Anna, Flickr, Creative Commons

Era il 1985 quando Morningstar lanciò il suo ‘star rating’, uno strumento tanto intuitivo (il nome prende spunto dalla rappresentazione grafica mediante stelle, da 1 a 5) quanto rigoroso, ideato per classificare i fondi tenendo conto dei loro rendimenti, costi e grado di rischio assunto. È in base ad esso che è stato stilato l’ultimo ‘Morningstar Rating Analysis of European Investments Funds’ (con dati al 30 giugno), lo studio trimestrale condotto da Nikolaj Holdt Mikkelsen e Ali Masarwah, che offre una valutazione quantitativa del rendimento aggiustato per il rischio dell’universo dei fondi ed ETF domiciliati in 20 mercati del Vecchio Continente.

Come si legge nel documento, lo studio raggruppa i ranking per società di gestione (elencate per branding name) e per domicilio “in modo da fornire un quadro di sintesi dei punti di forza e di debolezza delle diverse gamme di prodotti” ma chiarisce altresì di non essere “uno strumento attraverso cui poter prevedere i futuri posizionamenti di asset manager o fondi”.

Le classifiche elaborate dagli esperti sono di due tipi e si basano, da un lato, sulla media aritmetica dei rating complessivi a livello di asset manager e domicilio (‘equal weighted rating’) e, dall’altro, sulla media ponderata per patrimonio (asset-weighted rating), che indica come sono allocati i flussi d’investimento. Entrambi i criteri, sottolineano i redattori dello studio, presentano dei vantaggi.

Se il primo mostra la qualità media complessiva della gamma di fondi (in quanto tutti sono equi ponderati), il secondo si sofferma sull’allocazione del patrimonio (in prodotti azionari, obbligazionari o bilanciati), offrendo anche una percentuale degli asset nei fondi con 4 e 5 stelle. Rientrano nell’analisi solo i fondi che vantano il Morningstar rating, e questo giustifica l’assenza di alternativi e monetari che non ricevono le stelle.

Classifica per asset manager

A portarsi a casa la palma d’oro come migliore società di gestione europea tra quelle di grandi dimensioni nel secondo trimestre 2017 è Robeco, con una gamma che vanta un rating medio equi ponderato pari a 3,67 stelle. Seguono Fidelity con un punteggio di 3,61 stelle e Jupiter con 3,57 stelle. Quest’ultima, assieme a Carmignac, è tra le entità con la più elevata percentuale di asset in fondi con 4 o 5 stelle (80%, superata solo da PIMCO con l’83%). Pioneer Investments ed Eurizon Capital occupano rispettivamente il 41esimo e il 42esimo posto, con un rating medio di 2,91 e 2,90 stelle e asset in fondi con punteggio più elevato pari al 28% e al 42%.

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Le migliori società di gestione europee di grandi dimensioni per rating Morningstar equi-ponderato. Fonte: Morningstar.

A casa dei migliori

Tra le tabelle presenti nel report, la numero 5 mostra le valutazioni dei singoli Paesi ordinate sempre in base al rating equi ponderato. Domina la classifica il Nord Europa, con Olanda, Finlandia e Danimarca i cui fondi ottengono un punteggio medio di 3,47 stelle (le prime due) e 3,40 la terza. L’Italia conquista un modesto 2,89 - che la colloca al 14° posto dei 20 Paesi passati in rassegna – con solo il 35% del suo patrimonio in comparti a 4 o 5 stelle.

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I Morningstar rating per i singoli Paesi europei, ordinati in base al rating equal-weighted. Fonte: Morningstar.