Secondo il gestore di Nordea AM Henrik Stille nell’attuale contesto di mercato e nella prospettiva di un soft landing questi strumenti sono ben posizionati per offrire rendimenti interessanti nei prossimi mesi.
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In più di 200 anni di storia, i covered bond non hanno mai registrato un singolo default. Il motivo principale è il loro peculiare meccanismo di doppia protezione. Da un lato, gli investitori hanno infatti diritto a richiedere il risarcimento all’istituto emittente e, dall’altro, i covered bond sono protetti da un pool di asset di alta qualità. “Questo doppio livello di protezione li rende una delle asset class più sicure sul mercato”, spiega Henrik Stille, portfolio manager del Nordea 1 European Covered Bond Fund e del Nordea 1 European Covered Bond Opportunities Fund (quest’ultimo ha ottenuto il rating FundsPeople 2024).
“I covered bond offrono anche rendimenti costanti e interessanti, specialmente in questo contesto di mercato. Con un volume di circa 3.000 miliardi di euro, il loro mercato è molto ampio in cui i principali paesi emittenti sono Danimarca, Germania, Francia, Spagna e Svezia”, aggiunge il gestore di Nordea AM. Nel 2022 a 2023 il volume di emissioni di covered bond è stato superiore a quanto previsto. Questo eccesso di offerta ha generato un effetto di allargamento dello spread dei covered bond. Tutto ciò è avvenuto in concomitanza con un comparto del credito che ha invece visto una contrazione generalizzata degli spread. “Grazie a questa dinamica il rendimento dei covered bond si è avvicinato ai livelli delle obbligazioni societarie offrendo agli investitori un livello di ingresso molto interessante”, sottolinea Stille.
Le emissioni si ridimensioneranno
Secondo l’esperto storicamente i covered bond danno il loro meglio in periodi di difficoltà economica. “Il dibattito fra recessione o ‘soft landing’ al momento volge in favore di quest’ultima ipotesi, delineando uno scenario in cui i covered bond dovrebbero offrire rendimenti interessanti anche rispetto alle obbligazioni societarie investment grade”, dice Stille che aggiunge: “In virtù degli alti livelli di protezione e sicurezza, i covered bond sono spesso considerati come un’alternativa ai titoli di stato europei. Considerata la situazione fiscale nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, possiamo aspettarci una significativa offerta netta di emissioni di titoli di stato nel 2024. Questa dinamica va in netto contrasto con l’offerta in calo di covered bond”, osserva.
Nel complesso, il volume dei covered bond disponibili quest’anno dovrebbe essere inferiore di circa il 40% rispetto al 2023. Ciò è dovuto soprattutto a due fattori: in primis a una minore erogazione di mutui a causa dei tassi in aumento e in secondo luogo alla minore necessità di rifinanziamento (attraverso emissione di covered bonds) delle banche europee che hanno già ampiamente rimborsato gran parte dei prestiti a lungo termine della BCE. “Quest’anno vedremo solo rimborsi minori, mentre il livello di liquidità delle banche dell’Eurozona si manterrà elevato. Tutto ciò rende i covered bond un investimento ancora più interessante nel contesto attuale”, afferma.
Opportunità in Europa meridionale e orientale
Alla luce degli alti livelli di regolamentazione e di sicurezza, i covered bond sono considerati generalmente un’asset class ‘tranquilla’ e particolarmente adatta a strategie di allocazione passiva o ‘buy and hold’. “I covered bond però offrono diverse complessità che possono andare a beneficio di una gestione attiva esperta”, dice Stille. “Il mercato dei covered bond è inefficiente e complesso sotto molti aspetti: dai nuovi emittenti che offrono un premio per attirare gli investitori, alla dispersione delle metodologie di rating che non colgono appieno il modello di business di alcuni emittenti”, argomenta.
Quindi, secondo il portfolio manager, anche in un ambiente, come quello attuale, favorevole verso quest’asset class, occorrerebbe adottare un approccio selettivo a livello regionale. “I covered bond emessi in Europa meridionale e orientale sono ad esempio ora particolarmente attraenti. Queste regioni presentano fondamentali attraenti. Gli istituti di credito operanti in questi mercato hanno un’esposizione limitata o minima a immobili commerciali e sono quindi meno esposti alle attuali turbolenze in questo settore”, dice il gestore di Nordea AM. “In Scandinavia e in Germania, invece, il pool di garanzie comprende anche diversi immobili commerciali. Tuttavia, gli investitori non sono sufficientemente compensati per questo aumento del rischio”, conclude.