Covip: ecco tutti i numeri sulle Casse di previdenza

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Fabian Blank, Unsplash

Prosegue la crescita delle risorse delle Casse di previdenza con un andamento del 6,8% su base annua dal 2011 al 2021 per un totale di 52,2 miliardi di euro. Il totale di risorse complessive, a fine dello scorso anno, si è attestato a 107,9 miliardi. A darne conto il “Quadro di sintesi” elaborato dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) e presentato il 23 novembre in Senato in presenza della ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone.

Covip sottolinea come questa crescita (come già rilevato nel precedente quadro di sintesi) coinvolga in particolare le cinque casse di dimensioni più grandi che detengono il 74,6% dell'attivo totale. Sull'intero periodo di osservazione – specifica la Commissione – tali Casse hanno mostrato tassi di crescita dell'attivo in media pari al 7,7% su base annua, un livello superiore a quello generale.

Fonte: Covip

A spiegare le diverse dimensioni dell'attivo concorrono diversi fattori, quali ad esempio le differenze tra i saldi previdenziali che dipendono dai regimi contributivi e prestazionali, oltre che dalle caratteristiche reddituali e socio-demografiche delle diverse platee di riferimento delle Casse.

Un dettaglio importante riguarda il flusso dei contributi al netto delle prestazioni. Il quadro di sintesi rileva infatti come sia passato dai due miliardi del 2020 ai tre miliardi del 2021, crescita motivata dall’impatto della pandemia sui flussi del 2020.

In cosa investono le Casse

Le quote di OICR si confermano come la componente maggioritaria sul totale delle attività: 58,4 miliardi di euro, pari al 54,2% per cento del totale di 107,9 miliardi. Si rileva, in questo caso, una crescita di 7,3 miliardi rispetto al 2020 (5 miliardi OICVM e 2,3 miliardi altri OICR).

Tra le altre classi principali dell’attivo, i titoli di debito ammontano a 20,5 miliardi (di cui 14,7 miliardi di titoli di Stato) e quelli di capitale a 7,8 miliardi.

Nel complesso, considerando anche i titoli obbligazionari e azionari sottostanti gli OICVM detenuti dalle Casse di previdenza, si assiste a una flessione in termini percentuali degli investimenti immobiliari, passati dal 19,6 miliardi del 2020 ai 19,8 miliardi del 2021 e, percentualmente, dal 19,4 al 18,3 sul totale dell'attivo. Sale lievemente (0,4%) la quota degli investimenti in titoli di debito (da 36,4 miliardi nel 2020 a 39,5 miliardi) che formano il 36,6% dell'attivo. Più marcato, infine, l’aumento degli investimenti in titoli di capitale, pari a 20,6 miliardi di euro (18,5 nel 2020), costituiscono il 19,1% dell'attivo (dal 18,3% del 2020).

Fonte: Covip.

Il fronte normativo

Un altro dettaglio degno di nota nel quadro di sintesi emanato da Covip (e che sarà anche oggetto di un approfondimento sul numero di dicembre della rivista FundsPeople) è legato agli aspetti normativi, regolamentari e organizzativi delle Casse in materia di investimenti. In particolare l’autorità di vigilanza sottolinea la necessità di portare rapidamente a conclusione la procedura per l'adozione del Regolamento interministeriale così come stabilito oltre dieci anni fa con il Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98, con cui si attribuisce alla Covip il compito di vigilare sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio delle Casse di previdenza. Lo schema di regolamento, secondo quanto stabilito dal Dl, avrebbe dovuto vedere la luce entro sei mesi dall’emanazione del decreto stesso. Questo non è avvenuto. “”Nonostante il quadro normativo sia ancora incompleto – si legge in una nota –, la COVIP ha comunque svolto in questi anni le proprie funzioni di controllo sugli investimenti delle Casse trasmettendo dettagliati referti ai ministeri del Lavoro e dell'Economia. A tale scopo, la COVIP fin dall'inizio ha predisposto un sistema di rilevazione dei dati e delle informazioni che ha consentito di acquisire una conoscenza sempre più approfondita della composizione dei patrimoni delle Casse e dei relativi assetti gestionali. Tale sistema è stato riorganizzato in profondità, al termine di un’ampia procedura di pubblica consultazione corredata anche di incontri con gli enti del settore, e si pone in linea con le migliori pratiche di raccolta dei dati sul portafoglio degli investitori istituzionali adottate a livello internazionale”. Il nuovo sistema è entrato nella fase di piena operatività agli inizi del 2022 con l’invio delle segnalazioni riferite al 2021.