Anima SGR : crescita globale e inflazione, i trend di inizio anno

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Bruno Cordioli, Flickr, Creative Commons

Gli esperti di Anima SGR lo avevano già previsto poco più di un mese fa, affermando che il 2017 avrebbe dato i suoi frutti. Ed effettivamente, il quadro di mercato che tracciano nell’edizione dell’Anima Flash di marzo è caratterizzato da un’evidente accelerazione della crescita sincronizzata a livello globale da un lato e dall’aumento delle pressioni inflazionistiche dall’altro. Contrariamente alle aspettative degli analisti, i dati macro stupiscono in positivo mentre gli indicatori di fiducia delle imprese parlano di accelerazione nel settore manifatturiero e in quello dei servizi a livello globale (in Europa il dato ha registrato il livello più alto da aprile 2011, trainato dalla Francia).

Anche i livelli di inflazione migliorano con l’area Euro passata dallo 0,6% all’1,8% di gennaio su base tendenziale. Un fattore determinante per le politiche monetarie che potrebbero subire una graduale normalizzazione, visto il dissiparsi del rischio disinflattivo. Janet Yellen, governatrice della Fed, ha già detto che nel corso dell’anno ulteriori rialzi dei tassi saranno possibili (soprattutto in uno scenario di inflazione maggiore favorito dalle politiche fiscali espansive di Trump, i cui effetti comunque non si vedrebbero prima della fine dell’anno) mentre la Bce da aprile comprerà 20 miliardi di euro in meno di titoli di Stato.

Il rischio politico farà da co-protagonista nei prossimi mesi, con le elezioni nei Paesi Bassi (il 15 marzo), Francia (23 aprile-7 maggio) e Germania (24 settembre). Ma a tranquillizzare i mercati, per il momento, è la preferenza che continuano a registrare i partiti più moderati. In un contesto del genere, secondo gli esperti di Anima, sono da preferire gli asset rischiosi, in particolare le azioni rispetto ai bond, prestando sempre una grande attenzione a livello di diversificazione globale. Sui titoli di Stato dei Paesi sviluppati, invece, mantengono cautela dato che potrebbe proseguire il momento di debolezza.

Cautela sui mercati obbligazionari e valute

Gli esperti di Anima continuano a predicare cautela sul mercato obbligazionario. Tra i fattori di rischio gli esperti individuano le prossime mosse di Trump - cruciali per comprendere le dinamiche di implementazione del piano di revisione dei trattati commerciali internazionali – e la Cina che quest’anno potrebbe iniziare a ridurre il suo ampio programma di politiche economiche accomodanti, monetarie e fiscali. La società intravede opportunità nelle obbligazioni a spread, sia high yield sia dei Paesi emergenti. Per quanto riguarda le principali valute nel confronto con l’euro, la view è positiva sul dollaro e selettiva sulle divise emergenti, mentre si mantiene neutralità sulla sterlina.

Mercati azionari: Europa, Usa e borse asiatiche positive.

Anima mantiene una view costruttiva sul mercato azionario europeo che nelle ultime settimane ha registrato un trend positivo caratterizzato da una volatilità inferiore alla media degli ultimi sei mesi. Il buon momento macroeconomico, confermato dagli ultimi dati PMI e dalla solida stagione degli utili per le aziende del Vecchio Continente contribuiscono a rafforzare il fascino di questo mercato per il quale il rischio maggiore, ad oggi, è rappresentato da un eventuale ballottaggio tra il Front National dell’antieuropeista Marine Le Pen e una coalizione di sinistra guidata da Benoit Hamon. In Italia la situazione appare ancora fragile, ma in evoluzione. L’intervento governativo sulle banche dovrebbe consentire una cerca stabilità al sistema mentre resta alta l’incertezza per il contesto politico e complesso il percorso riformatore e di riduzione del debito pubblico. Sul fronte della crescita interna gli esperti si dicono fiduciosi, prevedendo una prosecuzione del percorso di recupero del PIL.

Anche per quanto riguarda l’azionario americano il giudizio di Anima si conferma positivo. Il programma di Trump volto a una politica fiscale espansiva dovrebbe aiutare gli utili societari e, di conseguenza, l’azionario statunitense, considerato il previsto impatto positivo sulla crescita derivante dall’aumento della spesa pubblica. Da inizio anno i settori più ciclici stanno primeggiando, primo tra tutti quello tecnologico. Per il 2017, inoltre, si prevede una accelerazione degli utili per il settore energetico, dei materiali di base, tecnologico e finanziario. Viste le valutazioni comunque già ricche, in ambito azionario Europa e Giappone restano preferibili agli Usa ma, in ogni caso, il premio per il rischio è ancora alto ed è a favore dell’investimento in azioni.

Guardando alle borse asiatiche, l’area giapponese resta sicuramente interessante per diverse ragioni: il mercato azionario giapponese è particolarmente esposto ad un processo di reflazione e crescita globale, il deprezzamento dello yen è un ulteriore supporto alle revisioni degli utili e la politica monetaria resta particolarmente espansiva, così come quella fiscale.

I Paesi emergenti sono tornati tra le asset class preferite dagli investitori grazie a solidi fondamentali e ad un allentamento delle pressioni protezionistiche. Un dollaro più forte e tassi al rialzo spaventano meno rispetto al passato, grazie a bilance commerciali in surplus e stati patrimoniali in salute. Per la prima volta dopo diversi anni, il 2017 potrebbe vedere continue revisioni al rialzo delle stime sugli utili per l’anno in corso e, a oggi, ci si aspetta una crescita degli utili di circa il 15% nel 2017. Non bisogna, però, dimenticare i rischi: una corsa al protezionismo soprattutto da parte degli Stati Uniti permane e potrebbe essere fonte di turbolenze nel breve-medio periodo, motivo per cui bisogna essere molto selettivi quando si investe sull’asset class.