Antonio Forte, international sales director Italy di Liontrust, evidenzia che “in America c’è più propensione a investire in equity: la capitalizzazione delle borse degli Stati Uniti è pari a 46 mila milioni di dollari, mentre quella dei listini europei a 12 mila milioni di dollari. Inoltre, gli Usa, contrariamente alla narrativa che vede l’economia in declino, hanno dei dati macroeconomici che dicono tutt'altro: il Pil cresce a ritmi sostenuti e la disoccupazione si trova ai minimi (il dato a gennaio è sceso su livelli minimi che non toccava dal 1969). Inoltre, dal punto di vista proporzionale, stanno riducendo le emissioni inquinanti più di chiunque altro. Insomma, è ancora una volta il secolo degli Stati Uniti”. Fatta questa premessa, l’esperto sottolinea quindi che “sul fronte delle IPO il mercato americano risulta più attrattivo rispetto a quello europeo, probabilmente per due motivi principali. Primo, nel momento in cui una società vuole quotarsi si rivolge alla Borsa che consente di avere la valutazione maggiore. Secondo, gli Usa garantiscono i diritti di voto plurimi per le azioni dei fondatori, per cui è più semplice continuare a mantenere il controllo di una società, cosa che in Europa è molto meno comune”.
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