L’associazione ha sviluppato le linee guida al termine di un processo di analisi avviato con PwC Italia e PoliMI. L'elaborazione delle proposte, già trasmesse a MEF, Bankitalia e Consob, ha visto il confronto con Milano Hub, centro di innovazinoe di Banca d’Italia.
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Fornire un punto di riferimento per l’affermazione di standard condividiso nell’iter di digitalizzazione dell’industria del risparmio gestito. A questo scopo, più di due anni fa Assogestioni ha avviato un progetto di analisi e ricerca su benefici e barriere delle tecnologie decentralizzate che, con il contributo tecnico-scientifico di PwC Italia e dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, è sfociato nella pubblicazione delle “Linee Guida sui Fondi Italiani Digitali”.
Le linee guida, informa l’associazione, sono state trasmesse al MEF, a Banca d’Italia e a Consob. L’ambizione è “porre l’industria italiana del risparmio gestito come front runner nella trasformazione digitale del settore e di giocare il ruolo di promotore di innovazione e di valore per i risparmiatori. Ci auguriamo che le Linee Guida forniscano un utile contributo su un tema di rilevanza sistemica per il mercato finanziario italiano”, commenta Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni.
Il confronto con Milano Hub
Lo sviluppo delle proposte ha visto una collaborazione continua con Milano Hub, il centro di innovazione realizzato dalla Banca d'Italia per sostenere l'evoluzione digitale del mercato finanziario, in seguito all’ammissione del progetto associativo “DLT e Asset Management: opportunità e sfide per l’industria” alla Call for Proposals 2022, le cui attività si sono chiuse a fine 2023. In particolare, nell’ambito dei lavori di Milano Hub, sono state approfondite le due aree di applicazione relative alla tokenizzazione delle quote di fondi mediante l’emissione nativa digitale di quote di fondi e l’investimento da parte dei Fondi in Attività digitali. Aree, queste, individuate in precedenza nel white paper “Oltre le criptovalute. Tecnologie a registro distribuito a servizio dell’asset management”, diffuso dall’associazione a marzo 2023.
“Le Linee Guida rappresentano un supporto prezioso per sviluppare la traiettoria di trasformazione digitale degli operatori e accompagnare lo sviluppo responsabile degli investimenti in strumenti finanziari DLT e in Cripto-attività”, afferma Giovanni Sandri, head of Southern Europe di BlackRock, vicepresidente e presidente del Comitato Digital Finance di Assogestioni. “Questo nell’ottica di semplificare i processi, contenere i costi e i rischi operativi, ricercando un sempre maggiore efficientamento dell’industria. Il loro contenuto andrà costantemente aggiornato in linea con l’evoluzione della normativa e della prassi e tramite un dialogo costante con le Autorità di Vigilanza”.
Quattordici punti
Le Linee Guida sono articolate in quattordici punti e strutturate in quattro parti, alle quali seguono alcuni allegati tecnici: I) Ambito di applicazione e Definizioni; II) Presidi generali per l’operatività dei Fondi Italiani Digitali; III) Presidi specifici per l’operatività dei Fondi Italiani Cripto; IV) Presidi specifici per l’operatività dei Fondi Italiani DLT. “Una particolare attenzione è stata dedicata all’individuazione delle modalità attraverso le quali svolgere il ruolo del depositario, specialmente nel contesto dei Fondi Italiani Cripto. Le Linee Guida, sotto questo profilo, si sforzano di coordinare la normativa di settore con le novità introdotte dalle normative sui registri distribuiti (DLT Pilot Regime, MiCAR, Decreto Fintech)”, sottolinea Roberta D’Apice, direttrice affari legali e regolamentari di Assogestioni. Il concetto di ecosistema sempre richiamato nei processi di trasformazione digitale trova negli Allegati alle Linee Guida uno spazio di lavoro fondamentale. Marco Giorgino, direttore scientifico dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, fa notare: “In questa prospettiva vanno le indicazioni fornite sulle funzioni che ciascuna delle entità coinvolte nell’operatività dei Fondi Italiani Digitali potrà svolgere all’interno della DLT e, soprattutto, sulle operazioni che possono essere codificate su uno o più smart contract”. Osserva infine Mauro Panebianco, partner di PwC Italia: “Nella medesima prospettiva si pongono inoltre le considerazioni svolte sulle modalità di regolamento on-chain delle operazioni dei Fondi Italiani Digitali, anche mediante la descrizione di due processi di sottoscrizione e rimborso di quote digitali di fondi italiani aperti, distinti a seconda dell’asset di regolamento utilizzato”.