De Vanna (Ersel): "I PIR continueranno ad essere un driver di crescita importante"

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Il settore bancario sembra aver superato la peggio crisi. O almeno questa è la percezione che si ha guardando agli indici di Borsa. L’equity italiano, che già da inizio anno ha regalato soddisfazioni agli investitori, ha chiuso il semestre a +7%, nonostante qualche tentennamento del FTSE Mib, soprattutto a ridosso di un'eventuale elezione anticipata. Con il fallimento dell’accordo sulla legge elettorale i mercati si sono tranquillizati e le prospettive continuano ad essere, per la seconda parte dell’anno, abbastanza positive, a detta degli esperti. L’indice Morningstar sull’azionario Italia nelle ultime settimana ha fatto meglio di quello europeo e nel quadro globale, con un’economia americana che rallenta e un’Europa che consolida la crescita, chi ha scommesso su Piazza Affari ha potuto godere di qualche beneficio.

Secondo Carlo De Vanna, gestore del fondo Fondersel PMI insieme a Marco Nascimbene, le prospettive del mercato azionario italiano sono positive, soprattutto perché quest’ultimo periodo è stato caratterizzato da tre eventi importanti: la soluzione definitiva delle due banche venete e di Mps, il movimento dei tassi d’interesse che riguardava tutti i mercati europei e soprattutto quello italiano e infine il rafforzamento dell’euro nei confronti di tutte le altre valute. “Questi eventi hanno avuto un impatto molto importante sui titoli quotati”, dice il gestore di Ersel AM. Che poi entra nel dettaglio: “l’aumento dei tassi ha avuto un impatto negativo su tutti i titoli sensibili ai tassi, soprattutto le utility che hanno performato male, ma ha avuto invece un effetto positivo sulle banche perché uno dei driver di ripresa di valore da parte del settore finanziario è proprio l’aumento dei tassi d’interesse e quello che farà la BCE nei prossimi trimestri”.

Il settore bancario è stato poi risollevato dalla manovra risolutiva sulle banche venete, che sono state cedute a Intesa Sanpaolo per una cifra simbolica, con la promessa di un aiuto per gestire gli esuberi e per una completa pulizia che rimane a carico dello Stato. “È stata soluzione molto apprezzata dai mercati perché da un lato chiarisce finalmente l’aspetto che riguarda la continuità delle due banche”, spiega De Vanna, “e dall’altro non ha penalizzato il titolo della banca che ha comprato”.  Soluzione diversa, ma sempre accolta positivamente dal mercato, quella invece del Monte dei Paschi di Siena.

Sul fronte valute invece il gestore si sofferma sul rafforzamento dell’euro non solo sul dollaro ma anche su altre valute di altri Paesi. “Se questo livello dovesse rimanere tale nei prossimi trimestri potrebbe esserci un impatto sulle esportazioni dell’area euro e magari un rallentamento di qualche azionda che è cresciuta sulle esportazioni. Tutto questo ci fa essere positivi sul mercato italiano, nel futuro prossimo”.

Nell’analisi non manca di certo un riferimento alla raccolta dei PIR. “Con l’avvicinarsi del periodo estivo era ragionevole immaginarsi un rallentamento dei flussi di raccolta dei PIR, uno dei motivi per cui le small caps hanno performato bene nei trimestri scorsi. Con l’estate la raccolta sarà più lenta e per questo le small caps hanno un po’ sottoperfomato. Ma è ragionevole attendersi che in autunno questo fenomeno verrà meno. I PIR continueranno a rappresentare un driver di crescita molto importante per il nostro mercato”, conclude l’esperto.