Per Brian Mangwiro, managing director, portfolio manager, Global Sovereign Debt & Currencies Group, Barings, il debito sovrano dei mercati emergenti è un’asset class ampia, di alta qualità e ben diversificata. “Ha una dimensione di 6,5 mila miliardi di dollari, con 1,5 mila miliardi in obbligazioni in valuta forte e un'ampia diversificazione geografica”, spiega. Secondo l’esperto, l’asset class può contare su fondamentali solidi, tra cui bassi livelli di debito/PIL e riserve estere che superano ampiamente i livelli di debito. Il manager sottolinea anche che almeno il 50% dell'universo ha un rating investment grade e offre rendimenti elevati con un solido track record. Queste caratteristiche, per Mangwiro, dovrebbero rendere il debito sovrano degli EM particolarmente interessante per gli investitori. Inoltre, il contesto di crescita globale è costruttivo e sostiene i fondamentali. “Le stime di consenso di Bloomberg prevedono che la crescita degli EM supererà il 4,4% nei prossimi tre anni, sostenuta da una forte economia USA e dagli stimoli economici recentemente annunciati dalla Cina. Senza contare che la maggior parte delle banche centrali dei Paesi emergenti ha allentato la politica monetaria, sostenendo la domanda interna e fornendo ulteriori impulsi alla crescita”, spiega. Per il manager un approccio d'investimento attivo, basato sull'analisi fondamentale dei Paesi è importante per ottenere rendimenti sostenibili nel lungo periodo. “Il nostro processo d'investimento bottom-up è orientato alla qualità, per cui sovrappesiamo i Paesi in cui abbiamo una forte convinzione sul miglioramento dei fondamentali”, conclude.
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