Distribuzione europea: siamo di fronte ad una mancanza di armonizzazione?

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Sara Kurfess, Unsplash

Tra i vari aspetti toccati da MiFID II e PRIIP troviamo le regole di distribuzione dei fondi all’interno dell’Unione europea, ma nonostante le novità normative relative al passaporto europeo per gli strumenti di investimento gli operatori si trovano ancora a che fare con sostanziali incoerenze.

Questo è uno dei risultati dell’indagine svolta da CFA Institute e pubblicata nello studio The Brave New World of Product Governance in the EU Asset Management Industry. Come sottolineato in un recente commento alla ricerca degli esperti di FE fundinfo, global fund data & technology provider per il settore dell’asset management, “la sfida per l’armonizzazione è ancora in atto”.

Un problema noto

Il nodo principale sembra trascendere l’ambito specifico dell’industria del risparmio e piuttosto connaturato alla struttura normativa profonda dell’Unione. Per il 57% dei 527 professionisti intervistati nell’indagine interna di CFA Institute, infatti, la solo “parziale” chiarezza della modalità di distribuzione transnazionale è dovuta ai differenti modi in cui gli Stati membri applicano una comune direttiva. Per il 21% inoltre è la direttiva stessa a ad impedire una effettiva armonizzazione ed andrebbe dunque modificata. Si arriva così ad un totale pari al 78% che, del tutto o in parte, ritiene l’attuale situazione non idonea a costituire quello che nelle intenzioni dovrebbe configurarsi come un mercato unificato.

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Fonte: CFA Institute

“Sono in preparazione modifiche legislative volte a ridurre gli ostacoli normativi alla distribuzione e alla commercializzazione transfrontaliera dei fondi, con la Direttiva (UE) 2019/1160 e il Regolamento (UE) 2019/1156 che entreranno in vigore il 2 agosto 2021. Tali modifiche mirano ad aumentare la consapevolezza dei requisiti relativi alla registrazione transfrontaliera dei fondi”, rilevano da FE fundinfo, sottolineando però come, allo stesso tempo, profonde differenze sussistano fra Stati membri dell’Unione e come inoltre la relazione con mercati esterni. “Il vecchio adagio ‘conosci il tuo cliente (KYC)’ prevale ancora nel marketing e nella distribuzione di prodotti di investimento”.