DNCA: il rinnovamento parte da un punto fermo, il fondo Eurose

Enrico Trassinelli News
Enrico Trassinelli, foto concessa (DNCA Finance)

Grande fermento in casa DNCA Finance. Importanti sono le novità a partire dal recente rinnovamento del suo fondo di punta l’Eurose, che dal lancio nel 2007 è stato ed è tuttora il più rappresentativo della società parigina. La semplicità di gestione e l’approccio strategico sono due dei fattori che hanno guidato il suo successo tra gli investitori italiani, comprovato dal Marchio FundsPeople ottenuto nel 2021, con il rating (B), Blockbuster.  Ma negli ultimi anni, complici movimenti di mercato sempre più estremi, è stato più difficile realizzare una performance regolare. Da qui, la necessità di rinnovare: “Abbiamo introdotto la possibilità di essere più dinamici sia sui tassi sia sull’esposizione azionaria. Saremo più opportunistici nella selezione dei temi della parte equity, un segmento di mercato in cui si è affermata una polarizzazione sempre più marcata. Non soltanto value quindi, ma anche temi growth potranno essere inseriti nella selezione”, spiega Enrico Trassinelli, managing director per l’Italia. Inoltre, in linea con le nuove esigenze della clientela e la crescente attenzione per la sostenibilità, il fondo ha integrato i criteri ESG nella gestione. “Metteremo sempre l’Eurose al centro delle nostre proposte perché notiamo che, con il proliferare delle proposte tematiche azionarie, si stia tralasciando la parte prudente dei portafogli. In questo senso, Eurose può essere considerato come un punto fermo. Questo grazie alla intrinseca semplicità, all’assenza di rischi valutari, alla gestione attiva sulla parte obbligazionaria ed alle valutazioni ragionevoli della componente azionaria, che non supera il 35% degli attivi ma che deve essere sempre presente, perché consente di puntare a risultati di gestione che siano almeno tangibili”, afferma Trassinelli.

Nella nuova politica di investimento la possibilità di utilizzare derivati liquidi, essenzialmente futures, per attuare coperture sulla parte equity del portafoglio e per una gestione più dinamica della componente di tasso è forse la novità più rilevante. Ma sarà fondamentale anche la sopra citata introduzione opportunistica di titoli growth, anche se al momento, spiegano dalla casa di gestione, questa permane sostanzialmente di tipo value per non perdere le occasioni legate alla rotazione ciclica in atto. I miglioramenti del fondo non potevano non coincidere con dei rinforzi del team di gestione, con l’arrivo di Nolwenn Le Roux, un professionista dalle comprovate competenze che si occuperà della gestione dinamica della parte obbligazionaria del fondo e della selezione di titoli high yield. Un team di otto gestori si occupa attualmente della gestione di Eurose.

LE EXPERTISE CHE AMPLIANO LA GAMMA

A seguito di un’importante operazione interna al gruppo Natixis avvenuta lo scorso anno, 21 gestori provenienti da Ostrum AM sono entrati a far parte di DNCA. I nuovi arrivati hanno portato competenze inedite ed un approccio originale sui mercati emergenti, sulla Cina, sui nuovi settori e sull’ ESG, con un ampliamento dell’offerta per i clienti italiani: “Possiamo infatti già proporre il comparto DNCA Invest Sustainable China Equity, una strategia ESG che investe sulla nuova Cina con due giovani gestori locali in grado di capirne molto bene le dinamiche. Attivo già da diversi mesi anche il comparto DNCA Invest Beyond Climate, un azionario europeo per investire nei temi della transizione ecologica e dell’efficienza energetica proprio in Europa, dove il green deal, appoggiato da tutti i governi, sta trovando applicazione”, sottolinea Trassinelli. E non è tutto qui. Altre novità andranno a potenziare la gamma della casa di gestione nei prossimi mesi. “A giugno lanceremo il comparto DNCA Invest Global New World, una strategia che investe in titoli ad alta crescita ma, contrariamente ai prodotti di oggi, il sovrappeso relativo sarà nell’area cinese-asiatica e non negli USA, rendendo la strategia orginale e rivolta al futuro. Oltre a Eurose, anche altri fondi esistenti hanno subito un rinnovamento profondo: DNCA Invest Evolutif, un flessibile azionario che, dopo il cambio di gestore e l’adozione di un approccio dinamico alla gestione equity, ha generato degli ottimi risultati. Infine, entro fine anno è già previsto il lancio di un comparto azionario growth con strategia ad alto dividendo”, anticipa Trassinelli.

PREPARARSI ALLE RIAPERTURE

I mercati stanno attraversando uno scenario di ripresa globale, sostenuta dalle politiche espansive delle banche centrali e dagli stimoli dei governi. Non mancano però delle incertezze, tra cui il ritorno dell’inflazione e le valutazioni elevate di molte asset class. Interessante è dunque capire come questi cambiamenti dell’offerta di DNCA si inseriscano nell’attuale contesto: “lo scenario di oggi ci propone una situazione in cui nei mercati obbligazionari la sicurezza e la qualità non portano rendimenti apprezzabili. E nei mercati azionari, dove la pandemia è già finita, osserviamo da una parte titoli ad alta crescita con valutazioni elevate e dall’altra i titoli legati direttamente al ciclo economico in ritardo di performance, nonostante il recupero recente. Non crediamo però a situazioni di bolla finanziaria. La liquidità è ancora abbondante ed i piani di stimolo economico e monetari poderosi. E le buone notizie, con le riaperture, supereranno probabilmente le delusioni”, analizza Trassinelli.

NUOVI TEMI NEL RADAR DEL GESTORE

“Oggi, però, una società di gestione deve presentarsi sul mercato con delle idee nuove, e non continuare ad affollare i soliti temi. Crediamo che un elemento molto importante di una ‘nuova’ allocazione sia il Nord Europa. Una serie di paesi sani (non solo scandinavi, ma anche Uk, Germania e Svizzera per esempio) dove troviamo titoli di settori che hanno tassi di crescita da fare invidia al Nasdaq, ma con valutazioni più ragionevoli. Un vero segreto ben custodito. In gamma abbiamo un fondo dedicato proprio a questo tema, Dnca Invest SRI Norden Europe, da poco a disposizione di tutti i nostri partner italiani. E poi la Cina. Molto forte economicamente ma ancora poco rappresentata nei portafogli degli investitori e negli indici. E parlo della nuova Cina, quella dei brand locali e delle nuove IPO in settori ad alta crescita, con un occhio attento alla sostenibilità. Nord-Europa e Cina, inserite in un portafoglio diversificato, possono essere le idee chiave in grado di superare mode passeggere e migliorare le performance di ogni allocazione”, conclude Trassinelli.