Doppia mossa nel processo di integrazione tra Fideuram e IW Bank

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Pat Whelen, Unsplash

Si aggiunge un nuovo tassello nel processo di integrazione tra Fideuram e IW Bank. A seguito dell’autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale europea (BCE), Intesa Sanpaolo ha depositato presso il registro delle imprese di Torino, il progetto di scissione parziale di IW Bank a favore di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking e di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking a favore di Intesa Sanpaolo.

Le prossime mosse prevedono l’approvazione della scissione da parte del CdA di Intesa, fatta salva la possibilità per i soci che rappresentino almeno il 5% del capitale sociale di chiedere, entro il 5 novembre 2021, che tale decisione sia invece adottata dall’assemblea straordinaria.

L'operazione segue il percorso di valorizzazione e di integrazione fra Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking e IW Bank che è stato avviato nell'ambito della fusione per incorporazione di UBI Banca in ISP.

LA TRASFORMAZIONE DI IW DA BANCA IN SIM

Secondo quanto riporta la relazione del cda di Intesa, “per una efficiente integrazione nell'ambito della Divisione private in analogia con il modello della controllata di Fideuram Sanpaolo Invest SIM, si propone ora la scissione di IW Bank a favore di Banca Fideuram delle attività bancarie, al fine di consentire la trasformazione di IW Bank da banca in SIM (con mantenimento del brand IW), autorizzata a prestare le attività di consulenza finanziaria e collocamento di prodotti e servizi d'investimento”. Inoltre, “contestualmente alla prima scissione ma idealmente a essa successiva”, la società punta a scindere da Banca Fideuram “un compendio con modesto contenuto patrimoniale costituito principalmente dai rapporti di mutui in bonis” verso Intesa Sanpaolo. Il progetto di trasformazione di IW Bank in SIM, si legge ancora, “è volto a preservare la continuità del business di IW e a valorizzare il modello di servizio della stessa”.

PRESERVARE LA RETE DISTRIBUTIVA

L’obiettivo è realizzare sinergie e minimizzare i rischi operativi. E la soluzione individuata da Intesa è ritenuta il “miglior punto di equilibrio” per preservare la fidelizzazione della rete distributiva e la relativa clientela. I presidi e l'attività bancaria (incluse le filiali bancarie e personale), la gestione dei canali diretti (operatività a distanza su canale telematico e telefonico) e l’erogazione dei servizi di trading evoluto saranno trasferiti a Banca Fideuram, con l'eccezione del portafoglio di mutui in bonis che sarà trasferita a Intesa Sanpaolo.