Carlo Benetti, GAM (Italia) SGR, per la rubrica agostana di letture sotto l'ombrellone, ha recensito per Funds People l'ultimo libro di Paolo Legrenzi e Armando Massarenti.
E’ più importante conoscere le caratteristiche delle azioni, delle obbligazioni, dei fondi di investimento, oppure essere consapevoli delle insidie nascoste nella nostra emotività? Un’alternativa impossibile, l’educazione finanziaria passa per entrambi i crinali delle conoscenze elementari degli strumenti finanziari più comuni e della consapevolezza che la nostra emotività è insidiosa, che può indurre a decisioni di investimento sbagliate. Carlo Benetti, head of Market Research & Business Innovation di GAM (Italia) SGR, per la rubrica agostana di letture sotto l'ombrellone ha recensito per Funds People il libro “L’economia della mente, come evitare le trappole che fanno perdere soldi” scritto da Paolo Legrenzi e Armando Massarenti.
"L’obiettivo di Paolo Legrenzi, professore emerito di psicologia cognitiva, e di Armando Massarenti, direttore del supplemento culturale del Sole 24 Ore Domenica, è aiutare il lettore a gestire bene i suoi risparmi", spiega Benetti. L’homo oeconomicus, quello che nei modelli di microeconomia decide in modo perfettamente razionale sulla base della propria utilità, per fortuna non esiste. “Sarebbe un idiota sociale” scrive Amartya Sen. L’homo sapiens è diverso dall’homo oeconomicus, scrivono gli autori, i suoi sentimenti e le sue emozioni determinano gran parte delle scelte, anche quando si tratta di risparmi.
E qui vengono in aiuto lo psicologo Legrenzi e il filosofo Massarenti che in 'Economia della mente' accompagnano il lettore in un percorso di progressiva conoscenza di come funziona la mente, di cos’è il fenomeno della paura e di come, troppo spesso, si abbiano le paure sbagliate. Le paure sbagliate portano a diffidare dei mercati finanziari e magari inducono a tenere i denari sotto il materasso.
Un capitolo del libro è intitolato “Che fare?”, lo stesso titolo che Lenin diede al suo libro sulla teoria dell’organizzazione e della strategia del partito rivoluzionario. Meno ambizioso, ma probabilmente più utile del libro di Lenin, l’ultimo capitolo del libro ha un taglio molto pratico: cosa fare con i risparmi, cosa fare con la banca e con l’assicurazione, cosa fare con l’esperto di fiducia. Dalla scrittura semplice e discorsiva per lettori non specialisti, 'L’economia della mente' è ricco di aneddoti, storie, esempi, paradossi che divertono anche il lettore esperto.
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