E se a finanziare le imprese fosse l’industria del risparmio gestito?

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"È il momento storico ideale per l’industria del risparmio gestito di essere protagonista del finanziamento alle imprese. Ma dall’Europa dovrebbe arrivare maggiore concretezza. Il cambiamento che pensavamo sarebbe arrivato con l’annuncio della Capital Markets Union, al momento, non è arrivato". Lo ha detto il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, intervenuto nel corso dell'evento "Il finanziamento delle piccole e medie imprese da parte dei fondi comuni: mission (im)possible?", che si è svolto al Salone del Risparmio organizzato da Assogestioni. Sta di fatto che è emerso come "il finanziamento alle imprese attraverso il mercato “non è più un’opzione ma una necessità”. Ma il presidente della Commissione di vigilanza si è detto ottimista sul futuro, con l’obiettivo di trovare una nuova sintesi tra risparmio e imprese ma l’auspicio è di un’Europa che riesca a completare l’iter volto a portare a un’uniformità di regolamenti e di sistemi di controllo tra i vari paesi.

Dal MEF, intanto, è arrivata una nuova conferma dell’apertura ai PIR, piani individuali di risparmio. Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del MEF, nel corso dell’incontro ha detto: “molte imprese italiane sono sopravvissute alla crisi mostrando grandi capacità di innovazione e di resistenza. Ma le imprese hanno alcuni elementi di debolezza. Due su tutti: la governance e il capitale. L’accesso al mercato dei capitali diventa una leva utile per far fronte a queste due debolezze" ha continuato Pagani. Il sistema dei fondi comuni può essere un protagonista in grado di svolgere quel ruolo che le banche, da sole, non riescono più a svolgere. "Non solo fornisce nuove risorse finanziarie, ma anche una necessaria disciplina di governance, una nuova trasparenza sempre più fondamentale per far crescere le imprese italiane". Per questo l'accesso al mercato dei capitali con canali alternativi al mondo bancario si traduce in una delle chiavi di volta per il nostro sistema industriale. Pagani che ha indicato il nuovo decreto per la crescita come strumento per individuare quei canali efficaci e semplici, affinché il risparmio privato confluisca sulle medie imprese italiane. “Stiamo cercando di individuare la soluzione più adatta”, ha concluso.