Ecco come agevolare la fiscalità dell’investitore

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foto: autor Dave Dugdale, Flickr, creative commons

La pianificazione fiscale assume un ruolo sempre più rilevante all’interno di quella finanziaria, a causa anche dell’inasprimento sulla tassazione delle rendite. Le priorità dei clienti oggi sono la gestione del passaggio generazionale, la protezione del patrimonio, l’ottimizzazione fiscale. Parla Massimiliano Masetti, responsabile private banking di Banca di Bologna.

Quali sono le scelte e gli strumenti vincenti per creare valore?
Prima di tutto, avvalendosi di un consulente esperto e professionale, è bene valutare insieme a lui tutta la posizione di investimenti personali: finanziari, immobiliari, previdenziali…Quindi pianificare valutando se utilizzare strumenti più semplici tipo gestioni patrimoniali o polizze vita, oppure veicoli più complessi tipo private insurance, fiduciarie, trust.

Cosa fate voi per la vostra clientela in questa direzione?
Innanzitutto bisogna fare un distinguo tra ottimizzazione fiscale e pianificazione successoria: non è detto che le due necessità possano essere trattate con lo stesso strumento. Per quanto concerne l’ottimizzazione fiscale penso che uno strumento idoneo sia la gestione patrimoniale, possibilmente personalizzata, uno strumento flessibile e molto diversificato che permette di: compensare eventuali proventi generati dagli investimenti, ad esempio cedole e plusvalenze con eventuali potenziali minusvalenze, agevolando quindi la fiscalità dell’investitore, diversificare in modo ampio e globale i propri investimenti riducendo drasticamente i rischi emittente e paese degli investimenti, investire in strumenti a oggi esenti da tassa di successione e con aliquota fiscale agevolata, rendicontazione chiara e trasparenza di costi.

Cosa può fare il private insurance?
Permette di abbinare in modo personalizzato la gestione degli investimenti e la pianificazione successoria, in esenzione d’imposta, utilizzando delle polizze multiramo, dove si abbina in modo flessibile una polizza a capitale garantito con una polizza unit linked (non a capitale garantito), ma con svariate garanzie in caso di premorienza del contraente.

E su trust e fiduciarie?
Li prendiamo in esame per i casi più impegnativi e quindi più raramente sia per la loro complessità che per costi di gestione ovviamente più elevati. Ad esempio con il trust c’è un vero e proprio spossessamento del proprio patrimonio e noi italiani su questo aspetto siamo molto restii a prenderlo in considerazione.

Cosa chiedono i clienti oggi rispetto al passato, considerando il grande gap generazionale tra padri e figli dal punto di vista dei mercati e degli strumenti finanziari?
Rispetto al passato il cliente è sempre più sofisticato e informato. In passato era tutto molto più semplice e la fiscalità, sia sulle rendite finanziarie sia sulle successioni era sicuramente più leggera e quindi di minore impatto. Il cliente oggi ha ‘fame’ e necessità assoluta di una consulenza seria e obiettiva e per questo il private banker deve avere conoscenze approfondite che vanno riconosciute e remunerate. A volte un buon suggerimento, che esuli da strumenti finanziari o assicurativi bancari, può essere la migliore soluzione, consigliare ad esempio il cliente di pianificare una donazione o un patto di famiglia affidandosi a professionisti preparati può esser un ottimo suggerimento.

La polizza vita resta lo strumento più vantaggioso per regolare la successione e più sperimentato dagli italiani, dunque…
Sì perché, come anzidetto, le polizze sono uno strumento abbastanza semplice che permette in molte situazioni di ottimizzare sia la parte fiscale sia quella successoria. Esistono due rami assicurativi utilizzati: ramo I a gestione separata e capitale garantito e ramo III unit linked  con investimenti finanziari sottostanti che non garantiscono il capitale, possono però dare vantaggi fiscali e altre garanzie. La polizza multiramo le integra tutte e due ed è lo strumento che prediligiamo negli ultimi mesi. L’offerta è molto ampia e le caratteristiche nonché i costi di questi strumenti possono essere molto diversi da una compagnia assicurativa a un’altra. Da un paio di anni le polizze stanno vivendo un vero e proprio boom ma come in tutte le cose non bisogna eccedere perché poi si potrebbe avere qualche sorpresa spiacevole. Quindi il consiglio è affidarsi a un consulente che ha dimostrato con i fatti di meritarsi fiducia e insieme programmare una diversificazione del patrimonio coerente alla specifica situazione